D. Choe: il mercato del lavoro americano gioca a favore del dollaro
Neanche la Germania è riuscita a far resuscitare l’euro. La moneta unica sta vivendo un’altra seduta all’insegna della debolezza nei confronti del dollaro. La divisa comune quota contro il biglietto verde 1,3115, in ripresa però dai minimi di 1,3088 toccati in mattinata. Un livello che non vedeva dal 29 dicembre. I dati positivi degli ordini industriali tedeschi, balzati del 5%, e della disoccupazione in Irlanda, sotto controllo, non hanno portato che un sollievo momentaneo all´euro. Gli ordini dell’industria tedesca sono stati di gran lunga più forti del previsto, molto più dell’1% stimato dagli analisti e in netto miglioramento dalla crescita dell’1,6% del mese di ottobre. Oltre alle grandi commesse, i produttori tedeschi hanno beneficiato di un miglioramento generale del mercato per i loro beni. Mentre Il tasso di disoccupazione in Irlanda è salito al 13,4% nel mese di dicembre dopo tre mesi consecutivi di ribasso, contro il 13,2% del mese precedente (dato rivisto). La stima di dicembre porta la media del 2010 al 13,3% che suggerisce che la disoccupazione può essere stabilizzata come il governo si aspetta. Ma questo non è abbastanza. L’ascesa del dollaro è alimentata da una serie di indicatori migliori del previsto.
“Gli ultimi dati macro americani hanno sostenuto gli acquisti di dollari”, osserva Tohru Sasaki, strategist di JPMorgan Chase, ricordando che “da dicembre molti gli indicatori hanno mostrato un miglioramento dell’economia statunitense”. “Con buoni numeri sul mercato del lavoro, l’inizio del 2011 potrebbe iniziare come un volano verso il dollaro”, segnalano gli analisti di Commerzbank. E la preoccupazione per una possibile estensione delle misure di sostegno da parte della Fed potrebbe diventare un timore del passato”. Domani sarà la volta del rapporto mensile sull’occupazione e sulla disoccupazione negli Stati Uniti. Si tratta di un importante indicatore per valutare la forza della ripresa economica e la capacità di rispondere alle mutevoli condizioni del mercato del lavoro, gravemente colpito dalla crisi.
Un assaggio in realtà gli investitori l’hanno già avuto oggi. Le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate nella settimana terminata il primo gennaio di 18mila unità a quota 409.000 dalle 391.000 della settimana precedente (riviste al rialzo). Gli analisti avevano stimato un rialzo a 408.000 unità. Il dato è lievemente migliore delle attese degli analisti che si attendevano un incremento di 22mila unità. Il dipartimento del Lavoro ha rivisto lievemente al rialzo il dato della scorsa settimana, a 391.000 unità da 388.000, che rimane comunque il livello più basso dal luglio 2008. Una ripresa su questo fronte potrebbe innescare un rimbalzo del mercato. “Il cross euro/dollaro questa mattina è scivolato sui minimi dopo il miglioramento dei fondamentali dell´economia americana che hanno spinto agli acquisti del biglietto verde”, osserva David Choe di IG Markets. “Sono usciti una serie di dati macro che hanno focalizzato l´attenzione sul miglioramento dell´economia statunitense in questo inizio 2011. Il buon andamento del mercato del lavoro fornirà il supporto all´andamento del biglietto verde”.
Gli analisti segnalano che dal canto suo l´euro è riuscito a limitare le perdite grazie all´intervento del vice premier cinese Li Keqiang che ha dichiarato che la Cina è disposta ad acquistare circa sei miliardi di debito spagnolo. Indicazioni che però non sono riuscite ad abbattere il muro di diffidenza degli investitori, anche alla luce dei dati macroeconomici in chiaro scuro rilasciati questa mattina nell´Eurozona. Mentre l´indice di fiducia dei consumatori è sceso a -11, l´indice della fiducia dell´economia è salito a 106,2 a dicembre. Secondo Choe di IG Markets, l´euro potrebbe subire un ulteriore deprezzamento nel breve in scia alle preoccupazioni sulla situazione del debito. “Mentre le prospettive per l’economia americana continuano a migliorare, la situazione nella zona euro continua a peggiorare”, osserva Daragh Maher, analista di Crèdit Agricole CIB, ricordando che la fiducia degli investitori nella capacità della zona euro di evitare il contagio della crisi del debito è stata messa alla prova ieri con l’emissione obbligazionaria deludente in Portogallo.