D’Amante presenta progetto sviluppo strategico: allo studio possibile quotazione su Aim Italia
D'Amante, brand italiano del lusso e leader nel settore dei preziosi, ha illustrato oggi a Milano il progetto di sviluppo strategico orientato al potenziamento della rete retail e al diamante da investimento.
"L'apertura del capitale per la ricerca di nuova finanza in equity - ha dichiarato Fabio Verdini, presidente e fondatore di D'Amante - è finalizzata all'accelerazione di un processo di sviluppo il cui driver fondamentale è costituito dal potenziamento della rete retail di proprietà con l'apertura di nuove gioiellerie in Italia e all'estero, l'affiliazione commerciale di punti vendita principalmente nei centri storici, il rebranding dei negozi a format D'Amante, la nuova sfida del web. Intendiamo inoltre cogliere l'opportunità sempre più diffusa del 'diamante da investimento', nonché la crescita per linee esterne attraverso operazioni di M&A".
Il gruppo veneto, che presidia il canale retail con una rete di proprietà di 41 punti vendita, sta dunque valutando diverse opzioni di finanza straordinaria a sostegno della crescita. Tra queste, come ha ammesso Verdini nel corso della conferenza stampa odierna, c'è la possibile quotazione sull'Aim Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle Piccole e medie imprese, entro l'anno. "Stiamo valutando diverse ipotesi, tra cui l'Ipo che è la linea che preferiamo", afferma Verdini aggiungendo che non vengono scartate altre possibili soluzioni, come l'apertura al mondo del private equity. "L'Ipo rimane la soluzione preferita perché ci darebbe maggiore visibilità", precisa Sonia Renesto, direttore generale di D'Amante.
Quanto alle possibili tempistiche, l'idea è di concretizzare un'operazione entro il 2016. "Prima partiamo e prima iniziamo il nostro progetto di crescita e di sviluppo", ammette il fondatore di D'Amante. L'azienda anticipa inoltre che la potenziale Ipo avverrebbe tutta in aumento di capitale.
In primo piano anche lo sviluppo internazionale. Guardando all'estero, il gruppo punta soprattutto sulla Russia, la Cina e il Vietnam.
"L'apertura del capitale per la ricerca di nuova finanza in equity - ha dichiarato Fabio Verdini, presidente e fondatore di D'Amante - è finalizzata all'accelerazione di un processo di sviluppo il cui driver fondamentale è costituito dal potenziamento della rete retail di proprietà con l'apertura di nuove gioiellerie in Italia e all'estero, l'affiliazione commerciale di punti vendita principalmente nei centri storici, il rebranding dei negozi a format D'Amante, la nuova sfida del web. Intendiamo inoltre cogliere l'opportunità sempre più diffusa del 'diamante da investimento', nonché la crescita per linee esterne attraverso operazioni di M&A".
Il gruppo veneto, che presidia il canale retail con una rete di proprietà di 41 punti vendita, sta dunque valutando diverse opzioni di finanza straordinaria a sostegno della crescita. Tra queste, come ha ammesso Verdini nel corso della conferenza stampa odierna, c'è la possibile quotazione sull'Aim Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle Piccole e medie imprese, entro l'anno. "Stiamo valutando diverse ipotesi, tra cui l'Ipo che è la linea che preferiamo", afferma Verdini aggiungendo che non vengono scartate altre possibili soluzioni, come l'apertura al mondo del private equity. "L'Ipo rimane la soluzione preferita perché ci darebbe maggiore visibilità", precisa Sonia Renesto, direttore generale di D'Amante.
Quanto alle possibili tempistiche, l'idea è di concretizzare un'operazione entro il 2016. "Prima partiamo e prima iniziamo il nostro progetto di crescita e di sviluppo", ammette il fondatore di D'Amante. L'azienda anticipa inoltre che la potenziale Ipo avverrebbe tutta in aumento di capitale.
In primo piano anche lo sviluppo internazionale. Guardando all'estero, il gruppo punta soprattutto sulla Russia, la Cina e il Vietnam.