Crisi: la casa è ora una necessità, non più un sogno per gli italiani
La crisi economica continua a pesare sulle scelte degli italiani. E anche nei rapporti con la casa, da sempre considerata il “sogno” delle famiglie italiane, bisogna fare i conti con la realtà della mancanza di lavoro, riduzione del risparmio e costi elevati degli immobili. Di fronte a questo scenario l’acquisto di una casa è vissuto così con più realismo e meno fantasia: meno sogno di una vita, più bisogno impellente di mettere al riparo i sempre più magri risparmi dall’erosione del tempo, in questo si sta trasformando la casa. E’ quanto emerge dal primo sondaggio online effettuato da Casa.it in collaborazione con l’Istituto di ricerche Scenari Immobiliari, a cui hanno preso parte oltre sessantamila persone in Italia. I risultati della ricerca evidenziano la situazione preoccupante del risparmio delle famiglie italiane: soltanto il 4,5 per cento risparmia di più dell’anno scorso, mentre il 36,5 per cento riesce a mettere via di meno e il 18,9 per cento è rimasto stabile.
Quando si parla di “investimento migliore” in testa alle preferenze rimane sempre l’immobiliare che sia un monolocale o bilocale in città (20,7 per cento), oppure una casa più grande per la propria famiglia (19,5 per cento). Segue l’investimento nella ristrutturazione della casa (13,9 per cento) e l’acquisto di una abitazione all’estero (9,1 per cento). In pochi investirebbero in un box auto (5,8 per cento), ancora meno in un piccolo negozio (2,9 per cento). “Molti pensano che questo sia un momento favorevole per acquistare un immobile, sia perché i prezzi sono bassi, sia perché considerano l’investimento immobiliare il modo più sicuro di preservare i propri risparmi” si legge in un comunicato. L’aspettativa sull’andamento dei prezzi delle case nei prossimi dodici mesi concentra oltre il settanta per cento delle risposte tra stabilità e lieve calo. Complessivamente l’attesa di un ribasso riguarda il 54,5 del campione, con un 17,6 per cento degli intervistati che si aspetta un calo superiore al dieci per cento rispetto ai prezzi attuali. Soltanto un intervistato su dieci immagina una crescita dei valori nei prossimi mesi.