Cresce nel mondo il fenomeno delle frodi finanziarie
Quando si parla di crimini la mente è spesso portata a pensare agli omicidi, ai sequestri, commettendo l’errore di sottovalutare e prendere poco in considerazione altri reati. È il caso delle frodi finanziarie. Un fenomeno che si insinua nelle aziende di tutto il mondo e che sta dilagando acon oltre il 43% delle scoietà che, dichiara di esserne stata vittima negli ultimi due anni, una percentuale pari al 35% in Italia (con un progresso di 10 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione del 2005). Quello delle frodi finanziarie è una criticità che colpisce le società in tutto il mondo e che è stata portata all’attenzione della comunità finanziaria e della stampa nella quarta edizione del Global crime survey, intitolata “Economic crime: people, culture e controls”di PricewaterhouseCoopers (PwC), condotta in collaborazione con l’università tedesca di Martin-Luther, Halle Wittenberg, che ha analizzato più di 5.400 società di 40 paesi, compresa la penisola italiana.
Dall’analisi relativa al biennio 2006/2007 è emerso che, in media il valore delle perdite per le aziende italiane è passato da 3,3 milioni nel 2005 agli attuali 4,4 milioni di dollari. Un fenomeno che non risparmiato nessun settore e che vede l’appropriazione indebita, come la principale tipologia di frode finanziaria sia a livello globale sia in Italia. Oltre alle perdite finanziarie dirette, nell’80% dei casi si sono verificate anche delle perdite per così dire collaterali, quali danni alle relazioni commerciali, all’immagine e alla perdita do motivazione da parte del personale.
Ma qual è l’identik di questi “criminali” delle frodi? Innanzi tutto, hanno un’elevata propensione al rischio, nell’85% dei casi sono uomini, con età compresa tra i 31 e i 40 anni e una laurea in tasca. Se poi si passano in rassegna le motivazioni che li spingono ad agire a livello globale, in testa troviamo gli incentivi finanziari, segue la volontà di mantenere un tenore di vita superiore allo stipendio e l’insoddisfazione professionale, infine i possibili licenziamenti.
Una situazione che necessita di misure preventive per essere fronteggiata. A questi livelli, i controlli non sono sufficienti. La strada percorribile, che potrebbe sortire degli effetti tangibili e maggiori nella persecuzione di questi reati, sta nello stabilire una cultura aziendale eticamente forte che supporti i sistemi di controllo interno. Adottare delle linee guida etiche e dei programmi di compliance ha già portato – come emerge dalla survey – dei buoni risultati negli ultimi due anni. Nonostante gli investimenti effettuati per la prevenzione e il controllo, al momento, soprattutto in Italia, i passi da fare sono ancora molti per combattere il problema delle frodi economiche.