Credit Suisse riscopre gli ETF e cala un poker di proposte per l’Italia
Il mercato degli Etf ritrova un suo vecchio protagonista. Credit Suisse, a sette anni di distanza dalla cessione del business Etf a BlackRock, ha deciso di riaccendere i riflettori sui fondi quotati a gestione passiva e la divisione di asset management a metà marzo – nel bel mezzo della tempesta Covid-19 sui mercati – ha fatto debuttare i suoi nuovi Etf diventando il ventitreesimo emittente sull’ETFplus di Borsa Italiana.
Le proposte di Credit Suisse A
Credit Suisse Asset Management ha quotato quattro prodotti che si concentrano su azionario Usa e globale: (CSIF (IE) MSCI USA ESG Leaders Blue UCITS ETF B USD; CSIF (IE) MSCI World ESG Leaders Blue UCITS ETF B USD; CSIF (IE) MSCI USA Blue UCITS ETF e CSIF (IE) B USD, MSCI World ESG Leaders Blue UCITS ETF BH EUR). La quotazione dei 4 nuovi ETF di Credit Suisse Asset Management porta a 1.275 il numero totale degli strumenti disponibili sul mercato ETFplus, di cui 1.059 ETF e 216 ETC/ETN.
“Con MIFID gli Etf sono uno strumento indispensabile, entrato a fare parte dei portafogli del grande pubblico. Come Credit Suisse Asset Management siamo sempre attenti a queste tendenze e vogliamo venire incontro alle esigenze sia della clientela istituzionale sia della clientela private”, rimarca Emanuele Bellingeri, Responsabile Credit Suisse Asset Management Italia.
L’asset manager elvetico intende assecondare le nuove tendenze che caratterizzano il mercato, con gli Etf che hanno acquistato un’importanza strategica sempre maggiore, di pari passo con il crescente utilizzo delle piattaforme di vendita digitali. La scelta di tornare a proporre degli Etf è frutto di un ragionamento generale sull’evoluzione che sta avendo il mercato e anche delle mutate esigenze dei clienti. “Sono tanti i cambiamenti avvenuti a livello globale regolamentare, ma anche di clienti, tecnologia e repricing, con contestuale avanzata esponenziale delle gestioni passive – rimarca Emanuele Bellingeri nel’intervista concessa per il numero di marzo di Wall Street Italia – . L’avere una piattaforma di prodotti passivi è essenziale. E’ qualcosa che tutte le grandi società di asset management hanno ben presente. Noi abbiamo una piattaforma passiva tra le più importanti d’Europa e, in un mondo che cambia velocemente, abbiamo deciso di allargare la nostra offerta di passivo proponendo anche gli Etf”.
Cambia il ruolo degli ETF
In questi anni l’utilizzo dei prodotti passivi è cambiato in maniera significativa. “Gli Etf prima erano percepiti come building blocks per raggiungere gli obiettivi d’investimento e uno strumento per prendere posizione veloce sui mercati; adesso il mondo del passivo è entrato in una nuova fase, servono soluzioni multiple, non basta più il mattoncino e gli Etf servono per fare gestione del portafoglio”, argomenta Bellingeri che guardando in avanti ritiene che tra i nuovi utilizzi del passivo c’è anche un potenziale crescente dall’offerta di questi prodotti da parte delle società fintech. “Al momento è abbastanza limitata, ma è un trend in fase iniziale che vogliamo iniziare a cogliere da subito. Ci immaginiamo un mondo che tra 5 anni sarà ben differente da quello di oggi e quindi cerchiamo di anticipare delle tendenze ed è importante muoversi sia per quanto concerne le esposizioni che sul fronte delle modalità di distribuzione”. “Si va verso un’articolazione di prodotti e offerte che vedranno spesso e volentieri gli Etf al loro interno, senza trascurare fondi indice e i mandati passivi. Magari nel digitale è più opportuno prediligere un fondo passivo”.
Credit Suisse intende articolare la propria offerta su due livelli. L’intento è di proporre una gamma sufficiente ampia, sulle esposizioni principali, ma anche andare a sperimentare soluzioni innovative. “Partiremo dagli Stati Uniti e azionario globale, ma la gamma andrà completata stiamo valutando di estendere ad altre aree geografiche. In seconda battuta contiamo di andare su strade differenti rispetto ad altri, storie nuove e innovative. Così come successo qualche anno fa con l’avvento degli smart beta, riteniamo ci sia ancora spazio per innovare affiancando alla nostra piattaforma tradizionale delle soluzioni innovative di prodotto, ma anche di distribuzione”, spiega Bellingeri a Wall Street Italia.
Gli Etf proposti, che seguono indici MSCI, prevedono l’applicazione dei criteri ESG. Un ulteriore segnale che il fattore ESG è destinato ad essere sempre più centrale nell’offerta di prodotti d’investimento. A tendere saranno l’opzione dominante? “Ritengo che si andrà a convergere su quello, è solo una questione di tempo – è la previsione del responsabile Italia di Credit Suisse AM – . Tra qualche anno non si parlerà più di ESG in quanto saranno già fattori inglobati negli investimenti”.