La Corporate America non delude: pieno di utili da At&t a McDonald’s
La corporate America spazza via i fantasmi della crisi. Almeno per un giorno. La corazzata trimestrali arrivata da Oltreoceano fa il pieno di utili. E’ il colosso della telefonia, At&t, a tracciare la strada con utili quadruplicati nel giro di un anno. La società ha riportato nel terzo trimestre utili netti per 12,3 miliardi di dollari, ossia 2,08 dollari per azione, in decisa crescita dai 3,19 miliardi, pari a 54 centesimi per azione, dello stesso periodo del 2009. Mentre i ricavi sono saliti a 31,6 miliardi dai 30,7 miliardi.
A spingere all’insù i risultati è stata in larga misura la divisione di telefonia cellulare, che ha registrato ricavi da vendite di hardware e abbonamenti per 15,2 miliardi di dollari. Ha contribuito in maniera importante anche l’impatto della vendite di alcune attività e benefici fiscali. Al netto di queste voci straordinarie, il gruppo ha guadagnato 55 centesimi ad azione, in linea con il consensus.
Risultati trimestrali nettamente superiori alle attese anche quelli di Caterpillar. Il produttore di macchinari industriali ha visto salire nel periodo luglio-settembre le vendite del 53% a 11,13 miliardi di dollari, mentre i profitti netti pari a 792 milioni di dollari, ossia 1,22 dollari ad azione, sono praticamente raddoppiati rispetto ai 64 centesimi di un anno fa. Numeri che hanno portato la società ad alzare le stime sulle vendite per il 2010 nella forbice compresa tra 41 e 42 miliardi di dollari e quelle di utili a 3,80-4 dollari ad azione.
Le previsioni precedenti indicavano utili in un range tra 3,15 e 3,85 dollari su un fatturato di 39-42 miliardi di dollari. Il test dei conti è stato superato da Ups, che ha riportato nel terzo trimestre ricavi in crescita del 9,3% a 12,19 miliardi di dollari contro gli 11,15 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Una cifra di poco inferiore alle attese del mercato che indicavano 12,36 miliardi.
Nel periodo in esame l’utile netto è salito dell’81% a 991 milioni contro i 549 milioni registrati nel corrispondente periodo nel 2009. L’utile per azione , escluse le poste straordinarie, è invece aumentato a 93 centesimi contro gli 88 pronosticati dagli analisti. La società stima per l’intero esercizio profitti adjusted compresi tra 3,48-3,54 dollari.
Non teme infine la crisi neanche McDonald’s. Il colosso dei fast food ha archiviato il terzo trimestre 2010 con un utile netto di 1,39 miliardi di dollari. Anche in questo caso la crescita è stata a doppia cifra: +10% rispetto all’analogo trimestre 2009. L’Eps si è attestato a 1,29 dollari, sopra le attese del mercato che erano ferme a 1,25 dollari (consensus Bloomberg). I ricavi hanno raggiunto quota 6,3 miliardi di dollari, il 4,3% sopra i livelli del terzo trimestre 2009. Il consensus era 6,22 mld. Le vendite “same store” sono risultate in crescita del 6 per cento a livello globale (+5,3% negli Stati Uniti e +4,1% in Europa).