Coronavirus non molla presa, Pil Cina verso trimestre da incubo. Yardeni: epidemia può mettere ko i mercati
Torna ad accelerare il ritmo dei nuovi casi di coronavirus. In totale sono 86 i morti registrati nelle ultime 24 ore con il totale delle vittime in Cina salito a 722, tra cui un americano e un giapponese.
Il numero di morti nella provincia cinese centrale di Hubei è aumentato a 699, ha affermato la commissione sanitaria della provincia in una nota sul suo sito web. Sono stati rilevati 2.841 nuovi casi a Hubei, l’epicentro dell’epidemia, portando il totale nella provincia a 24.953. In precedenza, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha affermato di essere stata incoraggiata da un ritmo rallentato di nuovi casi negli ultimi due giorni, tuttavia, questi ultimi dati invertono tale tendenza.
Apple ha esteso la sospensione dei suoi negozi e uffici in Cina alla settimana del 10 febbraio. Norwegian Cruises ha imposto misure più severe e nessuno in possesso di un passaporto cinese, di Hong Kong o di Macao, potrà salire a bordo di nessuna delle navi da crociera.
S&P taglia stime, ma vede buon recupero già in seconda metà anno
L’allerta coronavirus rischia di mettere in ginocchio l’economia cinese con importanti ripercussioni anche a livello globale. Ieri S&P Global Ratings ha abbassato le sue previsioni su Pil cinese portandole a +5% per il 2020 dal precedente +5,7% proprio a causa degli effetti dell’epidemia da coronavirus. Cina che già aveva chiuso il 2019 con il ritmo di crescita più basso degli ultimi 30 ani al +6,1%.
Il maggior impatto negativo del virus è atteso nel primo trimestre 2020 con progressivo recupero entro il terzo trimestre. Allo stesso tempo S&P ha alzato le stime 2021 a 6,4% da 5,6%.
Tra i più allarmisti circa la frenata cinese c’è la banca d’investimento Westpac che ipotizza per il primo trimestre un progresso del Pil cinese di solo +2% (mentre sull’intero anno indica +5,2%).
Yardeni: virus può innescare correzione sui mercati
Edward Yardeni, presidente e chief investment strategist di Yardeni Research, ha dichiarato che l’economia americana stava mostrando segni di miglioramento prima che il micidiale virus simile alla polmonite iniziasse a fare notizia. “Quanto più a lungo persiste questa situazione – asserisce l’economista – tanto più è probabile che l’evento possa pesare sui mercati, suscitando probabilmente una correzione”.
Ieri Wall Street ha chiuso male con DOw Jones a quasi -1% e ribassi dello 0,5 per cento circa per S&P 500 e Nasdaq.