Conti correnti: costi sempre più esorbitanti. Ecco le banche e i conti più (e meno) convenienti
Più tempo a casa complice il coronavirus, più tempo per valutare le spese inutili da tagliare. I titolari di conti correnti, che hanno tirato un piccolo sospiro di sollievo dopo il mancato taglio dei tassi da parte della Bce (molti analisti prevedevano che le banche avrebbero poi scaricato sui propri correntisti i maggiori costi), devono fronteggiare la tendenza costante di un aumento dei costi di tenuta di un conto corrente. Secondo un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat, circa 11 milioni di persone che possiedono un conto, vale a dire circa il 27%, ha visto aumentarne i costi nel corso degli ultimi 12 mesi. Quindi aumenti per più di un correntista su quattro. Una percentuale che potrebbe crescere ulteriormente se si considera che il 17% (6,8 milioni di persone) ha dichiarato di non sapere se i costi del proprio conto corrente siano o meno aumentati e, addirittura, quasi il 20% delle famiglie ignora del tutto quali siano i costi.
Costi lievitano, ma italiani pigri nel cambiare
Il 17,5% degli intervistati dichiari vorrebbe risparmiare sul conto corrente, dall’altro emerge che chi si impegna realmente a cercare una soluzione diversa sia appena l’8% dei possessori di conto corrente, dato più basso in assoluto fra i settori monitorati dall’indagine (assicurazioni, mutui, telefonia, energia). Chi ha cambiato conto corrente, ha preso questa decisione principalmente per ragioni di costo (67%), ma anche perché non soddisfatto del servizio che gli veniva offerto (40%). I più inclini a cambiare conto corrente sono stati gli uomini (9,5% vs 6,6% delle donne), i giovani con età compresa fra 18 e 24 anni (14,4%) e i residenti nel Sud e nelle Isole (9,3%).
Le banche più e meno costose
Ma a quanto ammontano mediamente i costi di tenuta conto? I dati relativi a gennaio 2020 diffusi da L’Economia del Corriere della Sera vedono i costi medi per la gestione dei conti correnti lievitare da settembre 2019 a gennaio 2020 del 4,8% a 152 euro per le banche tradizionali e addirittura di +25% a 33 Euro in media per le banche online. Tra le banche tradizionali spicca per convenienza Banca Mps con un Indicatore complessivo dei costi (Icc) dichiarato di 92,60 euro, seguita da Banco Bpm con un Icc di 97,98 euro (+13,5%). Di contro tra le più care c’è Intesa Sanpaolo con un Icc di 204,80 euro in promozione a 145,30 Euro sino a giugno. Stabile a 157,15 euro l’Icc di Poste. Il conto Genius Gold di Unicredit tocca quota 178 euro (+2%);
la stessa però Unicredit al momento propone il conto My Genius con canone azzerato per le aperture online fino al 28 giugno 2020.
I conti a costo zero
Tra i conti correnti a zero spese ad oggi, come riporta il sito di comparazione online SosTariffe.it, figura anche il Conto Corrente Widiba, un conto online che prevede canone annuo azzerato per il primo anno e successivamente un costo trimestrale di 5 euro.
C’è poi il conto online Webank completamente a zero spese. Costi zero il primo anno per il Conto illimity proposto da Illimity Bank. La nuova banca digitale lanciata da Corrado Passera prevede poi che successivamente il canone rimarrà a zero rispettando due condizioni tra: almeno 750 Euro di entrata mensile; almeno due domiciliazioni sul conto corrente attive; oppure almeno 300 euro di transazioni mensili con carte.
Infine, soluzione a canone zero anche per il Conto Crédit Agricole Online e quello base di N26.