La Consob blocca per una settimana le vendite allo scoperto sui titoli finanziari, Piazza Affari recupera terreno
La Consob interviene con decisione per cercare di arginare la speculazione che questa mattina si è abbattuta con prepotenza sulla Borsa di Milano, con l’indice Ftse Mib che è scivolato ad un passo dai minimi storici arrivando a cedere anche 5 punti percentuali. L’autorità di controllo italiana ha reintrodotto, con effetto immediato, il divieto di vendite allo scoperto sui titoli bancari e assicurativi. Il provvedimento è entrato in vigore dalle 13.30 di oggi e resterà valido per tutta la settimana fino alle ore 18.00 di venerdì 27 luglio.
Il divieto riguarda sia le vendite allo scoperto assistite dal prestito titoli (“covered”) sia quelle “nude”, già vietate da una precedente delibera datata 11 novembre 2011. “Gli intermediari – si legge nel documento della Consob – sono tenuti ad adottare tutte le misure e le cautele necessarie al più rigoroso rispetto della delibera”.
Ecco l’elenco dei titoli bancari-assicurativi sui quali viene applicato il provvedimento della Consob: Azimut Holding, Banca Carige, Banca Finnat, Banca Generali, Banca Ifis, Banca Intermobiliare, Banca Monte Paschi Siena, Banca Popolare Emilia Romagna, Banca Popolare Etruria e Lazio, Banca Popolare Milano, Banca Popolare Sondrio, Banca Profilo, Banco di Desio e Brianza, Banco di Sardegna Risp, Banco Popolare, Cattolica Assicurazioni, Credito Artigiano, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Fondiaria – Sai, Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mediolanum, Milano Assicurazioni, Ubi Banca, Unicredit, Unipol, Vittoria Assicurazioni.
Dopo l’annuncio della Consob a Piazza Affari l’indice Ftse Mib si è allontanato dai minimi intraday (12.391 punti) pur perdendo oltre 3 punti percentuali in area 12.650 punti. I titoli bancari, che erano arrivati a perdere anche 9 punti percentuali, hanno parzialmente recuperato terreno: Intesa cede il 5,60% a 0,885 euro, Banco Popolare il 5,60% a 0,816 euro, Ubi Banca il 4,90% a 1,982 euro, Unicredit il 2,50% a 2,376 euro, Mps il 2,50% a 0,153 euro.