Notizie Notizie Italia Confindustria: la recessione è finita ma ripresa sarà lenta. Zanonato, Iva non aumenterà

Confindustria: la recessione è finita ma ripresa sarà lenta. Zanonato, Iva non aumenterà

11 Settembre 2013 10:13

La recessione è finita e l’Italia è ad un punto di svolta. Parole ottimiste quelle riportate dal Centro Studi di Confindustria negli ‘Scenari economici’. Il Prodotto interno lordo italiano è visto per il 2013 in calo dell’1,6% mentre per il 2014 è stimato in crescita dello 0,7%. Il Centro Studi di Confindustria rivede così al rialzo le sue previsioni sul Pil tricolore di giugno che erano ferme ad un -1,9% per quest’anno e ad un +0,5% per il prossimo. L’export e la ricostituzione delle scorte guidano l’uscita dell’Italia dalla recessione, la seconda della lunga crisi iniziata nel 2007, scrivono da Confindustria, sottolineando però che l’uscita sarà lenta. Per  Viale dell’Astronomia, “sulla strada della ripresa persistono rischi, interni e internazionali, e ostacoli. Cruciale è la stabilità politica per rinsaldare la fiducia di imprese e consumatori. Le previsioni del CSC collocano l’interruzione della caduta del Pil nel terzo trimestre di quest’anno e il ritorno a variazioni positive nel quarto”.

“Se confermata, la variazione nulla stimata ora per il Pil nel terzo trimestre 2013 interrompe la contrazione iniziata due anni prima e durata otto trimestri, uno in più rispetto a quella precedente (iniziata nel quarto trimestre del 2007 e finita con il secondo del 2009). Il calo cumulato è stato minore (-4,4% contro -7,2%), partendo però da livelli già bassi. Cosicché nel secondo trimestre del 2013 il Pil è dell’8,8% inferiore ai livelli pre-crisi“. “Secondo il CSC la crescita proseguirà l’anno prossimo a ritmo contenuto (+0,2% medio a trimestre). A fine 2014 la distanza dai livelli pre-crisi sarà ancora del 7,8%“.

In frenata l’aumento della disoccupazione
“Nonostante l’economia italiana sia arrivata al punto di svolta, la domanda di lavoro ricomincerà a crescere solo da primavera 2014“. Il CSC stima che l’occupazione, in flessione dal terzo trimestre 2011, toccherà nel quarto 2013 un nuovo punto di minimo dall’inizio della crisi (-1 milione e 805mila unità rispetto a fine 2007, -7,2%). La domanda di lavoro rimarrà ferma a inizio 2014 e tornerà a crescere, seppur debolmente, dal secondo trimestre, ovvero con un po’ di ritardo rispetto alla ripresa del Pil. A causa di un ulteriore calo dell’occupazione, il tasso di disoccupazione raggiungerà il 12,3% nel quarto trimestre del 2013 (12,1% in media d’anno), livello su cui rimarrà ancorato nel corso del 2014.. Per quanto riguarda la spesa delle famiglie, “dopo essere scesa del 4,3% nel 2012, diminuirà del 2,8% quest’anno e dello 0,1% il prossimo”. Per quanto riguarda la spesa delle famiglie, “dopo essere scesa del 4,3% nel 2012, diminuirà del 2,8% quest’anno e dello 0,1% il prossimo”.

Indebitamento netto al 3% del Pil quest’anno
Il CSC stima un indebitamento netto al 3% del Pil nel 2013 e al 2,6% nel 2014, confermando la previsione di giugno. Viene così rispettato il limite richiesto dalle regole europee. Ciò a fronte di un Pil nominale che è atteso scendere dello 0,1% quest’anno, per poi tornare a salire il prossimo (2,4%). Il debito pubblico nel 2013 è previsto al 131,7% del Pil al lordo dei sostegni ai fondi di stabilità europei (128,2% al netto di questi esborsi), dal 127,0% nel 2012 (124,3%) e ancora in aumento nel 2014, quando toccherà il 132,3% (128,4%).

Pressione fiscale record
La pressione fiscale raggiungerà il valore record del 44,5% del Pil nel 2013, dal 44% nel 2012. Nel 2014 si attesterà al 44,2%. L’incidenza effettiva delle entrate fiscali e contributive sul Pil depurato dal sommerso toccherà il 53,5% quest’anno e il 53,2% nel 2014. “L’azione di un Paese che deve mantenere i conti pubblici in equilibrio e viene da più di un decennio di decrescita non può non essere convintamente rivolta ad accrescere la propria competitività. A tal fine deve essere prioritario nella prossima legge di stabilità ridurre l’eccessivo carico fiscale che grava sul lavoro e sull’impresa agendo sul cuneo fiscale e contributivo“.

Buone notizie anche dal fronte Iva. “E’ molto probabile che l’Iva non aumenterà, stiamo lavorando per questo”. Così il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, a margine di un convegno di Confindustria. L’aumento della tassa sui consumi dovrebbe scattare il prossimo 1 ottobre.