Confesercenti: aumenti Iva e accise autogol per l’erario con 8,47 mld di gettito in meno
La politica economica perseguita finora non è riuscita a riportarci sul sentiero della crescita, anche per colpa di una pressione fiscale che ha soffocato imprese e consumi delle famiglie, zavorrando la ripresa del mercato interno e del tessuto produttivo e causando un danno persino all'erario. Così Confesercenti ha commentato i dati sui conti nazionali diffusi oggi dall'Istat che vedono il Pil 2013 giù dell'1,9%.
"Il 2013 è stato l'ennesimo anno di crisi piena, con un calo di Pil e consumi peggiore del previsto; ma anche che l'aumento delle imposte sui consumi (come IVA e Accise su carburanti e tabacchi), in un periodo di recessione, sono una cattiva strategia persino per l'erario", rimarca la nota di Confesercenti. Secondo le previsioni contenute nel Def, infatti, gli aumenti di Iva e Accise avrebbero dovuto portare ad un incremento dello 0,7% del gettito da imposte indirette, che invece si è chiuso con un passivo del -3,6%. In totale, secondo i calcoli di Confesercenti, c'è un "mancato introito" di 8,47 miliardi rispetto alle previsioni di gettito da imposte indirette.
"Il 2013 è stato l'ennesimo anno di crisi piena, con un calo di Pil e consumi peggiore del previsto; ma anche che l'aumento delle imposte sui consumi (come IVA e Accise su carburanti e tabacchi), in un periodo di recessione, sono una cattiva strategia persino per l'erario", rimarca la nota di Confesercenti. Secondo le previsioni contenute nel Def, infatti, gli aumenti di Iva e Accise avrebbero dovuto portare ad un incremento dello 0,7% del gettito da imposte indirette, che invece si è chiuso con un passivo del -3,6%. In totale, secondo i calcoli di Confesercenti, c'è un "mancato introito" di 8,47 miliardi rispetto alle previsioni di gettito da imposte indirette.