Notizie Notizie Italia Conferme sul piano di riassetto del tandem Palladio-Sator. Premafin prende tempo

Conferme sul piano di riassetto del tandem Palladio-Sator. Premafin prende tempo

2 Marzo 2012 18:23

La proposta di Palladio e Sator per la ristrutturazione del debito di Premafin è effettivamente sul tavolo della holding che controlla il gruppo assicurativo Fondiaria-Sai. Lo hanno spiegato a Finanza.com fonti finanziarie a conferma delle indiscrezioni apparse quest’oggi sui principali quotidiani. Il tandem guidato da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo potrebbe quindi rientrare in corsa per il salvataggio del gruppo Premafin, specie considerando che l’assenza di un progetto di ristrutturazione del debito era stato finora indicato come uno dei principali punti di debolezza della proposta presentata dalle due finanziarie nei giorni scorsi.

La conferma dell’invio ai piani alti di Premafin del piano di ristrutturazione del debito rappresenta un tassello in più per comprendere gli ultimi sviluppi del caso di Borsa che ruota attorno al gruppo assicurativo milanese. Soprattutto dopo che in una nota diffusa nella serata di ieri la finanziaria della famiglia Ligresti ha chiarito di “non essere in grado di assumere, allo stato, alcuna deliberazione sull’offerta Sator-Palladio”. Premafin, che ha quindi potuto visionare il piano di ristrutturazione, ha in sostanza preso tempo in vista della scadenza il prossimo 8 marzo dell’offerta di Palladio e Sator.
Tra i fattori che potrebbero aver determinato la mancata presa di posizione di Premafin va considerata l’esistenza di una clausola di esclusiva delle trattative già avviate con Unipol.

La clausola non appare però insormontabile. E’ stata la stessa Premafin a lasciarlo trasparire. Nel comunicato diffuso ieri ha spiegato che all’interno del contratto sottoscritto con Unipol il 29 gennaio c’è effettivamente una clausola di esclusiva con la quale la holding si impegna a non negoziare o a dar corso a operazioni di qualsivoglia natura incompatibili con le previsioni dell’accordo stesso. Nello stesso documento si sottolinea però che l’accordo non prevede “alcuna specifica penale in relazione alla violazione”.

Resta a questo punto da vedere quali potranno essere i dettagli del piano di ristrutturazione presentato dalle finanziarie di Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo. E soprattutto se tali dettagli saranno tali da far pendere loro favore non solo la preferenza dei Ligresti ma anche quella dell’altra parte in causa: gli istituti bancari esposti nei confronti della holding. I principali creditori di Premafin, Unicredit e Mediobanca, hanno fino a oggi manifestato il proprio favore nei confronti dell’operazione Unipol. A questo proposito devono però essere citate le difficoltà che, almeno secondo La Repubblica, il progetto di integrazione starebbe affrontando. Il quotidiano romano in edicola oggi parla dell’esistenza di una lettera inviata da Unicredit a Premafin nella quale l’istituto di piazza Cordusio avrebbe messo in evidenza 5 punti critici dell’accordo di ristrutturazione del debito.

I numeri restano centrali. Secondo il Sole24 Ore il progetto prevede che l’aumento di capitale di 450 milioni venga utilizzato per 100 milioni al fine di rimborsare subito parte dei debiti verso le banche e per i restanti 350 milioni per la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 1,1 miliardi di Fonsai. In questo modo nel portafoglio di Premafin resterebbero 300 milioni di debiti che per metà potrebbero essere spostati in un veicolo controllato che Sator e Palladio creerebbero per l’ingresso in Premafin. L’altra metà del debito verrebbe riscadenziata.