Notizie Notizie Italia Confcommercio vede lenta uscita da crisi con consumi deboli. Italiani stregati dai cellulari

Confcommercio vede lenta uscita da crisi con consumi deboli. Italiani stregati dai cellulari

17 Agosto 2009 11:02

La crisi è stata più profonda del previsto e per assistere a un consolidamento della crescita bisognerà attendere il 2011. Le previsioni diramate oggi dall’Ufficio Studi di Confcommercio indicano un Pil a -4,8% e consumi a -1,9% con una lieve ripresa nel 2010 (+0,6% del pil) e un consolidamento della crescita nel 2011 (+0,8%). “E’stata una crisi più profonda e di maggiore durata di quanto ci si aspettava”, rimarca la nota di Confcommercio. La crisi mondiale che ha interessato anche l’economia italiana, a partire dalla fine del 2007, prosegue la nota di Confcommercio, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1% nel 2008 con una accentuata flessione per auto e moto (-15,1%), servizi di trasporto (-7,4%), elettrodomestici (-7,1%) e alcuni prodotti alimentari tra cui i prodotti ittici (-5,4%); bene, invece, i prodotti per la telefonia (+15,4%).


Italiani stregati da telefonini e prodotti hi-tech. Nel periodo 2002-2008 la spesa delle famiglie italiane sul territorio è aumentata a tassi molto contenuti (+0,5% la variazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese. Negli ultimi sette anni, spiega ancora lo studio di Confcommercio, si è registrato un vero e proprio boom nell’acquisto di telefonini (+189%), un aumento di elettrodomestici bruni (tv, impianti audio, +50%) e di medicinali e articoli sanitari (+40%). Nel comparto vacanze, perde appeal invece la formula “all inclusive” (-5%); in calo libri e giornali (-9,4% e -11,3%), crescono i servizi ricreativi e culturali (+16,5%); e nella dieta delle famiglie, carne (+7,2%), pane e cereali (+5,7%) sostituiscono il consumo di grassi (-11,9%), pesce (-4,8%). Si beve più acqua che alcolici e si mangia fuori più spesso (+5%). Nella composizione della spesa delle famiglie, cresce l’incidenza delle spese per l’abitazione, che costituiscono ormai quasi il 30% delle spese complessive, e delle spese “obbligate” (energia, affitti, servizi bancari e assicurativi), cresciute dal 21,7% del 1970 ad oltre il 36% del 2008.