Confcommercio vede lenta uscita da crisi con consumi deboli. Italiani stregati dai cellulari
La crisi è stata più profonda del previsto e per assistere a un consolidamento della crescita bisognerà attendere il 2011. Le previsioni diramate oggi dall’Ufficio Studi di Confcommercio indicano un Pil a -4,8% e consumi a -1,9% con una lieve ripresa nel 2010 (+0,6% del pil) e un consolidamento della crescita nel 2011 (+0,8%). “E’stata una crisi più profonda e di maggiore durata di quanto ci si aspettava”, rimarca la nota di Confcommercio. La crisi mondiale che ha interessato anche l’economia italiana, a partire dalla fine del 2007, prosegue la nota di Confcommercio, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1% nel 2008 con una accentuata flessione per auto e moto (-15,1%), servizi di trasporto (-7,4%), elettrodomestici (-7,1%) e alcuni prodotti alimentari tra cui i prodotti ittici (-5,4%); bene, invece, i prodotti per la telefonia (+15,4%).
Italiani stregati da telefonini e prodotti hi-tech. Nel periodo 2002-2008 la spesa delle famiglie italiane sul territorio è aumentata a tassi molto contenuti (+0,5% la variazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese. Negli ultimi sette anni, spiega ancora lo studio di Confcommercio, si è registrato un vero e proprio boom nell’acquisto di telefonini (+189%), un aumento di elettrodomestici bruni (tv, impianti audio, +50%) e di medicinali e articoli sanitari (+40%). Nel comparto vacanze, perde appeal invece la formula “all inclusive” (-5%); in calo libri e giornali (-9,4% e -11,3%), crescono i servizi ricreativi e culturali (+16,5%); e nella dieta delle famiglie, carne (+7,2%), pane e cereali (+5,7%) sostituiscono il consumo di grassi (-11,9%), pesce (-4,8%). Si beve più acqua che alcolici e si mangia fuori più spesso (+5%). Nella composizione della spesa delle famiglie, cresce l’incidenza delle spese per l’abitazione, che costituiscono ormai quasi il 30% delle spese complessive, e delle spese “obbligate” (energia, affitti, servizi bancari e assicurativi), cresciute dal 21,7% del 1970 ad oltre il 36% del 2008.