Confcommercio peggiora le stime, Pil 2013 visto in calo dell’1,7%. I poveri saranno oltre 4 milioni
“Non siamo ottimisti. Tutte le variabili economiche sono in peggioramento dal 2007. Meno occupazione, produttività stagnante e pressione fiscale particolarmente elevata implicano minori consumi”. Questo il sunto dell’analisi messa a punto dall’ufficio studi di Confcommercio e spiegata dal direttore Mariano Bella in occasione della pima giornata del Forum di Cernobbio in merito alla situazione e le prospettive dell’economia italiana. La Confederazione ha così abbassato lo stime di crescita italiana per il 2013: per quest’anno il Pil è previsto in calo dell’1,7% rispetto alla flessione dello 0,8% indicato cinque mesi fa. Nel 2014 il Pil invece dovrebbe crescere dell’1%, anche se, sottolinea il direttore, si tratta di una quantità insufficiente a fare recuperare al Paese quanto perduto nel 2013.
Non va meglio ai consumi, che per quest’anno in Italia sono attesi in diminuzione del 2,4% contro la precedente previsione di -0,9%, mentre il prossimo anno dovrebbero aumentare dello 0,3%. Bella ha ricordato che “abbiamo alle spalle il peggiore anno dell’Italia repubblicana in termini di caduta dei consumi“, dopo che il 2012 si è chiuso con una flessione dei consumi del 4,3%, “e l’intonazione delle attese di cittadini, lavoratori e imprese, non è certo favorita dall’attuale clima politico”.
“La fiducia delle famiglie è ai minimi storici – prosegue Bella – come le immatricolazioni di autovetture a persone fisiche. La fiducia rilevata dall’Istat presso gli imprenditori del commercio è molto inferiore addirittura ai minimi raggiunti nella prima parte del 2009″.
Decisamente allarmante la situazione dei poveri in Italia. “Volendo azzardare una previsione dell’evoluzione di questa grandezza, siamo portati a valutare in oltre 4 milioni le persone assolutamente povere nella media del 2013, rispetto al dato certificato dall’Istat di 3,5 milioni circa per il 2011. Considerando che le persone assolutamente povere erano meno di 2,3 milioni nel 2006, dobbiamo riconoscere che l’Italia, in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, per un totale di un milione e 120 mila poveri assoluti aggiuntivi tra il 2006 e il 2011″, ha detto il direttore spiegando i risultati del Misery Index, il nuovo indicatore di disagio sociale di Confcommercio.
Sorprendenti i dati sul lavoro. Dallo studio emerge che gli italiani lavorano più sia dei tedeschi e sia dei francesi, ma producono di meno. In particolare, gli occupati italiani lavorano 1.774 ore a testa, il 26% in più dei tedeschi e il 20% in più dei francesi. Analizzando invece il Pil per ora lavorata i tedeschi producono il 25% in più degli italiani, i francesi quasi il 40% in più. Confcommercio rileva inoltre che i lavoratori indipendenti in Italia lavorano quasi il 50% in più del dipendente medio, 2.338 ore contro 1.604.