Confcommercio: Misery Index a febbraio scende a 21,9 punti, quadro occupazionale sempre più critico
Il Misery Index Confcommercio a febbraio si è attestato su un valore stimato di 21,9 punti, in diminuzione di 0,4 punti rispetto al mese di gennaio. Ciò, spiega la confederazione in una nota, è imputabile alla diminuzione di 0,6 punti dell'inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto, mentre la disoccupazione estesa è aumentata dello 0,1% al 17%.
Nel dettaglio, a febbraio il tasso di disoccupazione ufficiale è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente attestandosi al 13%, in aumento di 1,2 punti su base annua. I disoccupati sono 3 milioni 307mila, cifra in aumento di 8mila unità sul mese precedente e di 272mila rispetto allo stesso periodo del 2013. Il numero di occupati è diminuito di 39mila unità rispetto a gennaio e di 365mila unità rispetto ai 12 mesi precedenti. Il quadro occupazionale del paese è, dunque, sempre più critico, fa notare Confcommercio.
Nel medio periodo il Misery Index è passato dagli 11 punti di inizio 2007 al record storico di 22,3 punti di gennaio 2014, disegnando un percorso di rapida crescita del disagio sociale che nel corso del 2013-2014 si è temporaneamente attenuata solo grazie al crollo dell'inflazione, mentre la disoccupazione estesa appare in costante aumento.
Nel dettaglio, a febbraio il tasso di disoccupazione ufficiale è aumentato di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente attestandosi al 13%, in aumento di 1,2 punti su base annua. I disoccupati sono 3 milioni 307mila, cifra in aumento di 8mila unità sul mese precedente e di 272mila rispetto allo stesso periodo del 2013. Il numero di occupati è diminuito di 39mila unità rispetto a gennaio e di 365mila unità rispetto ai 12 mesi precedenti. Il quadro occupazionale del paese è, dunque, sempre più critico, fa notare Confcommercio.
Nel medio periodo il Misery Index è passato dagli 11 punti di inizio 2007 al record storico di 22,3 punti di gennaio 2014, disegnando un percorso di rapida crescita del disagio sociale che nel corso del 2013-2014 si è temporaneamente attenuata solo grazie al crollo dell'inflazione, mentre la disoccupazione estesa appare in costante aumento.