Affondo Commissione UE su deficit deprime il Ftse Mib, Banco BPM supera esame conti
Giovedì incolore per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha segnato il passo (close a 19.429 punti, -0,57%) complici le indicazioni arrivate dalla Commissione Europea che ha rivisto al ribasso le stime sul rapporto deficit-Pil dell’Italia. Per il 2019, Bruxelles prevede un deficit-Pil al 2,9%, per il 2020 al 3,1%. Da segnalare che, in base al NADef e alla manovra del governo M5S-Lega, il deficit-Pil per il 2019 è atteso al 2,4%. Monito anche del FMI che vede in prospettiva il rischio contagio dall’Italia per le economie Ue più deboli. Entro il 13 novembre l’Italia dovrà rispondere all’UE circa la richiesta di chiarimenti sul debito.
Sul parterre di Piazza Affari ha tenuto banco anche oggi la stagione delle trimestrali che sta arrivando agli sgoccioli. Nel settore bancario spicca la marcata debolezza di Unicredit (-3,81% a 11,356 euro) che non ha digerito bene i conti del terzo trimestre impattati negativamente da una svalutazione da 846 milioni di euro della quota nella controllata turca Yapi. L’utile trimestrale è stato di 875 mln, sotto i 907 mln delle stime di consensus. Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier ha rivisto al ribasso il target sui ricavi 2018 e 2019. Tagliati anche gli obiettivi di Cet1 con l’annuncio di azioini volte a ridurre del 35% la “Btp sensitivity”.
Balzo invece per Banco BPM (+2,98%) all’indomani dei conti che hanno evidenziato un utile superiore alle attese. Sul fronte derisking, Banco BPM ha indicato l’obiettivo di realizzare una significativa cessione per un importo superiore a € 3,5 miliardi e fino ad un massimo di € 8,6 miliardi; contestualmente si valuterà anche l’eventuale inclusione della piattaforma di servicing.
Reazione molto positiva ai conti trimestrali anche per Poste Italiane (+2,09%). Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha visto l’utile netto aumentare del 50% a 321 milioni di euro nel terzo trimestre e il risultato operativo salire del 38,6% a 456 milioni, battendo le stime del consensus degli analisti pubblicate sul sito di Poste che indicavano un Ebit pari a 394 milioni. Superiore alle aspettative degli analisti anche il fatturato che è aumentato del 5,3%, attestandosi a 2,52 miliardi a fronte del consensus pari a 2,49 miliardi.
Buona intonazione per Tim (+1,34%) che nel corso della seduta aveva anche riagganciato quota 0,55 euro con gli analisti che si mostrano più fiduciosi in vista della diffusione dei conti del terzo trimestre alla luce dei conti migliori delle attese arrivati dalla controllata brasiliana.