Notizie Notizie Mondo Come funzionano le primarie in USA nel 2024? Arriva il nuovo Super Tuesday

Come funzionano le primarie in USA nel 2024? Arriva il nuovo Super Tuesday

4 Marzo 2024 17:27

L’attesa è quasi finita. Domani sui mercati si guarda anche all’appuntamento con il Super Tuesday delle primarie americane. Si tratta di una data chiave per capire chi sarà in corsa tra repubblicani e democratici nelle elezioni presidenziali USA di novembre.

La corsa per la Casa Bianca entra così nel vivo, con una delle tappe principali di un percorso che da qui a pochi mesi porterà alla nomina dei due principali candidati alla prossima Presidenza degli Stati Uniti: le elezioni primarie e i caucus, le due modalità principali con cui il Partito Democratico e il Partito Repubblicano scelgono da decenni il proprio candidato per la guida del Paese.

Le primarie negli Stati Uniti si tengono ogni quattro anni nell’arco di un periodo di cinque mesi, tra gennaio e giugno, con date, modalità e regole che variano da Stato a Stato. Chi può votare e come funzionano le primarie USA 2024?

Arriva il nuovo Super Tueday

Sta per irrompere sulla scena politica americana e non solo, il nuovo Super Tuesday in calendario domani 5 marzo. Di consueto, proprio a marzo le elezioni americane entrano nel vivo con il cosidetto Super martedì, il giorno in cui va al voto il maggior numero di Stati, con le primarie Repubblicane e Democratiche.

Un momento significativo perchè da questo momento in poi si inizia a delineare con un po’ più di chiarezza il nome di chi potrebbe essere il candidato presidente, che sarà poi nominato in estate. O almeno così è accaduto in numerose occasioni in passato, fatta una recente eccezione nel 2008 con la sfida tra Barack Obama e Hillary Clinton che vide un pareggio.

15 in tutto gli Stati (più un territorio) in cui si voterà domani nel Super Tuesday: Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia. Da aggiungere anche le Samoa americane.

Chi può votare alle primarie USA

Le regole per votare alle primarie del Partito Democratico e del Partito Repubblicano negli Stati Uniti variano da Stato a Stato e sono regolate da leggi statali e non dagli statuti dei partiti come accade invece in Italia. Una delle regole che è comune a tutte è la possibilità per ogni elettore di esprimere una sola preferenza fra i delegati che supportano i candidati del partito. Sì, perché chi si reca al voto per le primarie negli USA non sceglie direttamente il candidato alla presidenza, ma il delegato da mandare al Congresso nazionale del partito.

Ma chi può votare alle primarie USA? La risposta varia da Stato a Stato, ma la regola che riguarda tutti è che per esprimere il proprio diritto di voto è necessario effettuare una registrazione, al contrario di quanto accade in Italia e in molti altri Paesi d’Europa dove il voto è considerato un dovere civico.

In genere, quindi, possono partecipare alle primarie negli Stati Uniti soltanto le persone che si sono registrate per il voto (in alcuni Stati è possibile registrarsi anche il giorno stesso del voto), mentre in altri è necessario anche essere iscritti alle liste del Partito Democratico o Repubblicano.

Come funziona il sistema di voto

Primarie USA 2024 - Quando si vota - le date © Getty Images

Gli elettori che scelgono di partecipare alle primarie USA 2024, come già accennato poco fa, esprimono la propria preferenza per i candidati alla Casa Bianca proposti dal partito, ma in realtà scelgono i delegati che saranno chiamati a votare il candidato alla Presidenza degli Stati Uniti durante le convention nazionali dei due principali partiti, in programma dal 19 al 22 agosto 2024 per il Partito Democratico e dal 15 al 18 luglio 2024 per il Partito Repubblicano.

Dopo che gli elettori hanno espresso la propria preferenza, quello che succede dipende dal sistema scelto dal partito per quel determinato Stato. Le opzioni sono due:

  • Modello proporzionale: i candidati ottengono un numero di delegati proporzionale al numero di voti ricevuti. Questo è il modello scelto nel 2024 dal Partito Democratico in tutti gli Stati e i territori degli USA.
  • Il modello del winner-take-all (il vincitore prende tutto): il candidato col maggior numero di preferenze ottiene tutti i delegati di quello Stato. Questo è il modello che nel 2024 il Partito Repubblicano ha scelto di utilizzare per tutte le primarie e i caucus in programma dal 15 marzo 2024 in poi, mentre negli Stati in cui le primarie si terranno prima di quella data verrà usato il sistema proporzionale (Iowa, New Hampshire, South Carolina, Michigan, Idaho, Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia, Georgia, Mississippi, Washington e Hawaii).

I delegati che vengono selezionati nel corso delle primarie e dei caucus sono vincolati nella maggior parte dei casi a votare per il candidato che ha vinto nelle primarie del loro stato, ma esistono delle casistiche in cui i delegati hanno totale libertà di scelta.

Le tipologie di primarie negli USA

Il sistema elettorale negli Stati Uniti prevede tre principali tipologie di primarie. A seconda dello Stato in cui svolge l’elezione può cambiare la modalità di accesso al voto per gli elettori:

Primarie chiuse

Nelle primarie “chiuse” possono votare soltanto i cittadini che si sono iscritti alle liste del partito che intendono votare: gli iscritti alle liste del Partito Democratico possono partecipare alle primarie democratiche e lo stesso vale per gli iscritti alle liste del Partito Repubblicano. È il caso di New Mexico, Florida, Delaware e Pennsylvania.

Primarie semi-chiuse

In altri Stati le primarie sono semi-chiuse, vale a dire che ad esprimere il voto per un candidato possono essere anche i cittadini che si sono registrati per votare ma non risultano inscritti alle liste del partito, come accade in Connecticut, Idaho, Kansas, Utah e West Virginia.

Le primarie aperte

Alle primarie aperte, invece, possono partecipare tutti i cittadini che si sono registrati per votare, indipendentemente dalla preferenza per il Partito Democratico o il Partito Repubblicano. È il caso di California, Nebraska, Washington, Alaska e Louisiana.

Primarie democratiche e primarie repubblicane: le differenze

Primarie USA 2024 - Joe Biden © Getty Images

Le differenze principali tra le primarie democratiche e quelle repubblicane negli Stati Uniti sono legate alla scelta della modalità di voto, tra primarie classiche e caucus, e al modello scelto per selezionare i candidati, tra sistema proporzionale e modello winner-take-all con quest’ultimo generalmente preferito dal Partito Repubblicano che nel 2024 lo adotterà per tutte le primarie e i caucus in programma dal 15 marzo 2024 in poi.

Il Partito Democratico ha deciso di sposare sempre di più il formato delle primarie classiche, limitando i caucus a una manciata di Stati e territori come il North Dakota, il Wyoming e l’Idaho, mentre il Partito Repubblicano sceglie ancora i candidati tramite caucus in Iowa, Nevada, Isole Vergini, Idaho, Missouri, North Dakota, Samoa, Utah e Hawaii.

L’altra grande differenza è legata ai cosiddetti Supedelegati previsti dal Partito Democratico, dei delegati a tutti gli effetti ma dotati di maggiore peso. Questi superdelegati sono in genere le più alte cariche del partito e dei singoli stati, da deputati a governatori ed ex presidenti, e al contrario dei delegati tradizionali decidono indipendentemente quale candidato sostenere alla Casa Bianca. I superdelegati del Partito Democratico nel 2024 sono 744 su un totale stimato di 4.532 delegati, mentre il numero di delegati necessari per vincere la nomination democratici è stimata intorno a 1.895, con un peso piuttosto importante.

Anche il Partito Repubblicano prevede la figura del supedelegato, ma in numero nettamente inferiore e quindi con minor peso per la nomination repubblicana: 104 supedelegati nel 2024 su un totale di 2.429 delegati.

Le criticità del sistema delle primarie e il caso dell’Iowa

Le modalità con cui i due principali partiti politici negli Stati Uniti selezionano i propri candidati per la Casa Bianca sono mutate nel corso degli ultimi 100 anni, quando è iniziata una transizione dai tradizionali caucus a forme più strutturate di voto. Ad aprire le danze con le primarie è stato il North Dakota nel 1912, seguito nel giro di poco Oregon.

Ancora oggi le primarie negli Stati Uniti sono in continua evoluzione e le criticità non mancano su più fronti, a cominciare dalle modalità di accesso per gli elettori. La cosiddette primarie chiuse, ancora in vigore in 16 Stati degli USA nel 2024, permettono l’accesso al voto ai soli iscritti al partito, Democratico o Repubblicano, e questo significa che chi non è iscritto alle liste di partito non può di fatto votare per scegliere il candidato per la corsa alla Casa Bianca. Una criticità non di poco conto se consideriamo che negli ultimi 25 anni il numero di elettori che non si riconosce in uno dei due principali partiti del Paese è cresciuto fino a toccare il 50% delle nuove generazioni di elettori. Alle primarie del 2020, ad esempio, si stima che 11 milioni di elettori indipendenti non abbiano potuto votare proprio per questo motivo.

Cinque Stati degli USA – California, Nebraska, Washington, Alaska e Louisiana – hanno già dei sistemi in cui tutti i candidati di tutti i partiti sono presenti nella stessa scheda e chiunque, indipendentemente dalla propria iscrizione o meno alle liste di partito, può esprimere la propria preferenza per qualsiasi candidato. La strada, però, è ancora lunga e visto che il sistema di voto delle primarie viene deciso a livello statale, e non nazionale, l’adozione di un sistema comune a tutti gli Stati e i territori è soltanto un miraggio.

Tra le altre criticità del sistema delle primarie negli Stati Uniti spiccano anche il costo elevato che i candidati e i partiti politici devono sostenere per organizzare campagne e raggiungere gli elettori in qualunque modo possibile, e di conseguenza il rischio più che concreto che il sistema sia troppo influenzato da fattori di minor conto come i sondaggi e la copertura mediatica a cominciare dal caso dell’Iowa, il primo Stato al voto per le primarie che viene ancora oggi considerato come una cartina tornasole per l’esito delle elezioni.

Il caso dell’Iowa: l’esito è davvero così importante?

IOWA CAUCUSES 2024
 © Getty Images IOWA CAUCUSES 2024

Anche chi non vive negli Stati Uniti e segue solo sommariamente quello che accade del mondo avrà sentito parlare dell’importanza o presunta tale dell’Iowa nelle primarie USA. Ma perchè questo piccolo stato USA in cui risiedono circa 3 milioni di persone viene considerato così importante per le presidenziali negli Stati Uniti? È tutto legato all’attenzione dei media e le cose stanno cambiando negli ultimi anni.

L’Iowa è tra gli Stati a stelle e strisce da cui arrivano il minor numero di delegati, ma fino al 2020 era la prima vera prova elettorale per il Partito Repubblicano e il Partito Democratico, il primo stato al voto dopo mesi di campagna elettorale. Vincere in Iowa significa partire la tornata elettorale con una marcia in più e con una copertura mediatica senza precedenti. Questo spiega perchè i candidati investono così tante risorse ed energie nel fare campagna elettorale da una parte all’altra dell’Iowa e lo stesso accade generalmente nel New Hampshire, il secondo Stato al voto.

Vincere sia in Iowa sia nel New Hampshire è stato visto per anni come una sorta di risultato premonitore delle Convention di partito da cui escono i candidati alla Casa Bianca, ma la tradizione si è andata affievolendo negli ultimi anni. Nel 2020, ad esempio Joe Biden non ha vinto né in Iowa né nel New Hampshire, ma ha ottenuto lo stesso la nomination Democratica. Quattro anni prima Trump aveva perso in Iowa e vinto nel New Hampshire, mentre nel 2008 Barack Obama aveva vinto in Iowa e perso nel New Hampshire.

Le elezioni del 2024, però, introducono una novità che farà perdere ancora più importanza al voto in Iowa: il Partito Democratico ha deciso di rinunciare alle primarie tradizionali in Iowa a favore del voto postale in tutto lo stato. I cittadini residenti in Iowa che vogliono partecipare alle primarie del Partito Democratico potranno farlo esclusivamente via posta, rispedendo la scheda ricevuta a casa tra il 12 gennaio e il 5 marzo 2024. Questo significa che l’esito delle primarie in Iowa per il Partito Democratico si conoscerà soltanto a partire da quella data, quando la tornata elettorale sarà già a metà.