Citigroup fa il punto sui publishers italiani e premia Rcs con un buy
"E pur si muove!". E' questo l'incipit del report odierno di Citigroup sui pubblishers italiani. L'industria dei media italiana, nonostante l'immobilismo apparente, sta cambiando e non poco. "Secondo noi la tv free può solo avviarsi verso un declino rispetto alla sua attuale posizione dominante, anche assumendo un'industria in crescita più dell'inflazione, con lo spostamento della spesa che potrebbe generare nuove risorse per i nuovi media. Rispetto allo scenario presente all'estero, in Italia c'è ancora una bassa penetrazione broadband, l'assenza di forti operatori internet puri e una barriera di linguaggio per gli entranti stranieri. "Situazione benigna" che a detta di Citigroup può aiutare a fiorire i gruppi media italiani. Tra i publishers coperti da Citigroup la preferita è Rcs Mediagroup (rating "buy" con prezzo obiettivo a 4,70 euro). "A nostro giudizio - si legge nel report - Rcs ha avviato le giuste strategie per beneficiare dei cambiamenti in atto. Inoltre l'acquisizione di Recoletos può creare valore da subito". Sfortunatamente, concludono gli analisti, il flottante di Rcs è molto limitato e ciò la rende meno attraente. Rating "hold" invece per L'Espresso con prezzo obiettivo che scende a 4,10 da 4,30 euro, con la banca d'affari statunitense che sottolinea come è da ritenersi migliore un investimento nella controllante Cir. Sul gradino più basso del podio Mondadori con raccomandazione "sell" e prezzo obiettivo sceso a 7 euro da 7,30.