Le strategie sui nuovi Maxi Cedola Cash Collect di Unicredit
Ieri 9 luglio si è tenuto, presso le torri di UniCredit in Piazza Gae Aulenti, il Webinar Trading & Investimenti dove sono state esposte alcune strategie sulle due nuove emissioni Cash Collect Autocallable con Maxi Cedola e con Cedola Costante .
In questo articolo vogliamo riprendere alcune di queste strategie. Prima però rivediamo velocemente la struttura e il funzionamento di questi prodotti.
Cash Collect Autocallable: Maxi Cedola e barriera al 75%
Queste due nuove emissioni sono pensate per chi ha una visione di lungo periodo tendenzialmente rialzista, anche se la struttura del prodotto con barriera di tipo europea al 75% dello strike consente una certa flessibilità in caso di ribasso dei sottostanti. Le due emissioni (CERT-X di EuroTLX), per un totale di 36 certificati, sono costruiti sottoforma di basket con due titoli nel paniere per ogni Cash Collect (meccanismo Worst Of).
I certificati, su cui si possono trovare tutti i dettagli al link, sono autocallable. Questo implica che dopo la prima cedola di dicembre 2019 che è incondizionata, nelle successive date di valutazione semestrale (dunque 4 fino alla scadenza del 15 dicembre 2021) se i due sottostanti si troveranno al di sopra dei rispettivi livelli di strike, il certificato scade automaticamente e rimborsa 100, oltre alla cedola. Ricordiamo che le ulteriori cedole, pagate ogni sei mesi a partire da Giugno 2020, sono condizionate, e dunque saranno pagate solo se a queste date di osservazione semestrale il valore di entrambe le azioni sottostanti sarà pari o superiore alla rispettiva barriera.
A scadenza, il Certificato rimborsa un importo pari a 100 EUR se il valore di entrambe le azioni sottostanti è pari o superiore alla rispettiva Barriera. Nel caso in cui anche solo una delle azioni sottostanti è inferiore alla Barriera, il Certificato replica linearmente l’andamento negativo dell’azione sottostante restituendo la performance peggiore, senza garantire il capitale investito.
La differenza tra le due emissioni è una, i Cash Collect Autocallable con Maxi Cedola, hanno la prima cedola, quella incondizionata, più sostanziosa rispetto alle quattro successive. Si arriva anche a picchi del 15%. I Cash Collect Autocallable con Cedole Costanti invece hanno tutte le cedole di uguale entità (la prima è sempre incondizionata).
Cinque coppie due strategie
Durante il webinar sono state proposte due possibili strategie per chi interessato a questa tipologia di prodotto. Una più aggressiva con titoli americani e cedole più sostanziose e una più conservativa con Maxi Cedola inferiore ma barriere collocate su livelli piuttosto strategici in ottica long term (visto la scadenza a dicembre 2021). Qui ne proponiamo 5 di 7 proposte durante il webinar, tutte su Cash Collect Maxi Cedola.
Prima cedola incondizionata fino a 15 euro con le coppie made in USA
Le strategie più aggressive sono due e riguardano entrambe certificati con basket costruito su titoli USA (presentano l’opzione Quanto, che sterilizza l’effetto del tasso di cambio). Come si vede dall’immagine sopra, la prima coppia selezionata è quella con ISIN DE000HV45RK4, costruita su General Electric e Amazon, la seconda quella con ISIN DE000HV45RF4, su General Eletric e Netflix. Le barriere sia per Amazon che per Netflix sono leggermente al di sopra di livelli di supporto particolarmente importanti nel medio-lungo periodo, ovvero a 1.408,70 e 270,22 dollari. Da dire però che ambo i titoli hanno segnato dalla quotazione, avvenuta rispettivamente nel 1997 e nel 2002 una crescita monstrè e un CAGR di oltre il 35% dal listing. General Electric ha fondamentali sicuramente meno solidi, ma comunque, come si vede dall’immagine sotto, il consensus ha visto crescere i buy rispetto agli hold e sell nell’ultimo anno e mezzo. Gli istogrammi verdi sono infatti i buy mese per mese, quelli rossi i sell e quelli gialli gli hold.
Graficamente invece la barriera a 7,6650 usd è al di sotto di un supporto di medio termine, quello a 8,93 dollari e si trova su un livello che il titolo negli ultimi 20 anni ha visto solo due volte e per breve periodo di tempo. Il rischio di un evento barriera c’è, ma ricordiamo che essendo la barriera europea, il titolo dovrà trovarsi sotto 7,665 dollari alla scadenza. Il certificato con ISIN DE000HV45RK4 paga Maxi Cedola di 10 euro e quelle condizionate di 4,1 euro. Il certificato con ISIN DE000HV45RF4 paga Maxi Cedola di 15 euro e quelle condizionate di 3,4 euro.
Le coppie italiane esibiscono barriere sotto livelli strategici
Meno redditizie sulla Maxi Cedola ma con barriere al di sotto di livelli strategici e dunque più conservative, sono invece le altre tre coppie. Ovvero quelle con ISIN DE000HV45R04, DE000HV45R20 e DE000HV45QQ3.
Il primo certificato è costruito su Ferrari e Intesa Sanpaolo, banca molto solida sui fondamentali che però visto l’esposizione ai Titoli di Stato italiani ha sofferto il forte incremento dei rendimenti. Rendimenti del decennale che ora però sono scesi sui minimi da ottobre 2016. La barriera a 1,4013 euro pure è interessante, poiché al di sotto di un supporto chiave a 1,522 euro, che il titolo non vede dalla crisi del 2011. Ferrari dal canto suo è un titolo considerato quality stock e nel portafoglio persino dei fondi pensione proprio per la sua visibilità sul portafoglio ordini, flussi di cassa stabili e alta redditività (vedi articolo di approfondimento dedicato alla società). Un titolo che batte anche Amazon e Netflix, con un tasso di crescita medio annuo dal listing (gennaio 2016) del 42%. Il certificato paga una Maxi Cedola di 9 euro e quelle condizionate di 5 euro. Insomma, una bella coppia.
Così anche la coppia Intesa Sanpaolo, Eni (ISIN: DE000HV45R20). Il grafico di Eni infatti parla chiaro. Solitamente il titolo quando scende sui 13 euro diventa un buy opportunity, ma la barriera a 10,83 euro il titolo non l’ha mai toccata negli ultimi 20 anni. Ci si è avvicinata solo nel 2016 quando il Brent andò a 27 dollari, con un’efficienza del settore nettamente inferiore a quella attuale. Il certificato paga una Maxi Cedola di 9 euro e quelle condizionate di 4 euro.
Infine, ultima coppia quella Eni con Tenaris (ISIN: DE000HV45QQ3). Anche in questo caso, come si vede dal grafico, Tenaris è un titolo dai buoni fondamentali, che non vede il livello barriera (8,3888 euro) dal 2009 e siamo al di sotto dei minimi 2016. Il certificato paga una Maxi Cedola di 9 euro e quelle condizionate di 6 euro.