Cina vero elefante nella stanza dei mercati, dopo CAT toccherà ad Apple misurare la ‘febbre mondiale’
Sale la preoccupazione sui mercati. Dopo un inizio d’anno sotto i migliori auspici, ieri è arrivata la doccia fredda dei conti di Caterpillar, il gigante delle macchine da costruzione che da molti è ritenuto il proxy più attendibile per misurare lo stato di salute dell’attività industriale a livello mondiale, così come la vendita di iPhone può essere vista come un termometro della crescita della domanda globale.
Il rallentamento economico in Cina fa sempre più paura e in questa prima parte del 2019 potrebbe aggravarsi a causa della guerra commerciale in corso tra le due maggiori economie del mondo. Quanto la guerra dei dazi innescata da Trump stia colpendo duramente le società americane lo si sta iniziando a capire in queste settimane e oggi una nuova conferma dovrebbe arrivare dai conti di Apple, che già a inizio anno ha fatto capire che la debole domanda di iPhone da parte della Cina andrà a impattare sulle prospettive del colosso di Cupertino.
Caterpillar teme crescita zero in Cina nel 2019
Caterpillar ha diffuso ieri dei conti decisamente deludenti mancando le attese con il margine più ampio dal 2008 (di 44 cents per azione) indicando l’attività in Cina, che l’azienda si aspetta essere stagnante nel 2019, come principale fattore per una guidance negativa. Il costruttore di attrezzatura per attività di costruzione ed estrattiva, da tempo considerato un punto di riferimento per l’attività industriale globale, ha mostrato margini operativi in contrazione a causa di più alti costi di lavoro, trasporto e materiali. Caterpillar ricava il 59% delle vendite dagli Stati Uniti e quasi un quarto delle sue entrate dalla regione Asia-Pacifico.
“Il rallentamento cinese resta il leit-motiv delle notizie negative sul fronte aziendale, come era stato per Apple a inizio anno e solo settimana scorsa per Intel, e, più genericamente parlando, il vero elefante in una stanza
popolata anche da altre distrazioni più o meno importanti (shutdown, Brexit, Russiagate, negoziati con la Cina, Federal Reserve)”, argomenta Alessandro Balsotti Strategist e Manager di JCI FX Macro Fund.
Serie di warnig che testimoniano il rallentamento “reale” della Cina
I risultati deludenti del gigante delle macchine da cantiere Caterpillar e le previsioni pessimistiche delle entrate del produttore di chip Nvidia indicano un impatto più ampio del previsto sul corporate Usa dal rallentamento economico della Cina, che questa volta appare “reale” con la domanda da parte del paese asiatico in preoccupante frenata.
A dicembre, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping hanno concordato di interrompere ogni ulteriore aumento tariffario sui rispettivi prodotti per 90 giorni in cui entrambi i paesi avrebbero continuato a negoziare un accordo commerciale. Domani sono in programma nuovi incontri negli Stati Uniti tra rappresentanti di Pechino e Washington al fine di cercare di pervenire a un accordo.
Apple fornirà un quadro più chiaro
Questa settimana più di 100 aziende S&P 500 diffonderanno i conti trimestrali, tra cui Apple, Microsoft, Amazon e Facebook. Stasera toccherà ai conti di Apple che ha già tagliato le sue previsioni di vendita all’inizio di gennaio.
L’amministratore delegato, Tim Cook, ha indicato un rallentamento dell vendite di iPhone in Cina. I dati sugli utili e le prospettive che diffonderà stasera Apple saranno quindi un elemento chiave anche in ottica di prospettiva macro.
Il consensus degli analisti prevede che Apple riporti nel primo trimestre fiscale 2019 (che corrisponde con il trimestre ottobre-dicembre 2018) un utile per azione pari a $4,17 rispetto ai $3,89 dello stesso periodo dell’anno precedente, su un fatturato di $84,04 miliardi, in calo del 4,8% su base annua.