Notizie Dati Macroeconomici La Cina torna a crescere ai livelli pre-crisi. Mercato teme una stretta monetaria

La Cina torna a crescere ai livelli pre-crisi. Mercato teme una stretta monetaria

20 Gennaio 2011 08:23

Va oltre le attese la crescita dell’economia cinese nell’ultimo scorcio del 2010 archiviando l’anno con una crescita a doppia cifra. I dati arrivata oggi da Pechino hanno evidenziato un progresso del 9,8% a/a del pil rispetto al +9,4 per cento atteso dal mercato. Le vendite al dettaglio sono aumentate a dicembre del 19,1% rispetto allo stesso mese del 2009, accelerando dal +18,7% di novembre. Il dato supera le aspettative degli analisti che avevano stimato un rialzo del 18,7%. La produzione industriale invece ha registrato a dicembre un progresso del 13,5% su base annuale. Le attese erano ferme a un +13,4%. Volgendo lo sguardo all’inflazione, l’indice dei prezzi al consumo in Cina ha evidenziato a dicembre un rialzo del 4,6% su base annuale, come da attese. Il mese precedente la variazione era stata di un +5,1%.


Negativa la reazione del mercato azionario sui timori che una così forte crescita induca a un ulteriore inasprimento della politica monetaria da parte delle autorità cinesi. La Borsa di Shanghai ha chiuso la seduta odierna in deciso ribasso con l’indice Shanghai Composite in calo del 2,89% a 2.678,45 punti portandosi sul livello più basso degli ultimi quattro mesi con vendite soprattutto su bancari e minerari.
La banca centrale cinese, secondo quanto stimato da Nomura, quest’anno potrebbe rivedere al rialzo i tassi di interesse di 1 punto percentuale, portandoli dal 5,81% al 6,81%e consentendo un apprezzamento del 6% circa dello yuan rispetto al dollaro. Moneta cinese che ieri ha toccato i nuovi massimi storici sul dollaro con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha ribadito che lo yuan è ancora sottovalutato.


Nel 2010 il gigante asiatico è tornato a crescere a livelli pre-crisi con un +10,3% del pil dopo il +9,2% del 2009. Si tratta del livello più elevato degli ultimi 3 anni. Nelle prossime settimane, con l’uscita dei dati 2010 del Giappone, dovrebbe essere ufficializzato il sorpasso da parte della Cina al secondo posto mondiale per pil nominale. Secondo le stime di BofA Merrill Lynch il pil cinese dovrebbe risultare superiore di circa 380 mld di dollari a quello nipponico. E nell’arco del prossimo decennio potrebbe materializzarsi lo storico sorpasso agli Stati Uniti, evento che secondo le ultime previsioni di PricewaterhouseCoopers si verificherà entro il 2018.


L’incontro tra Hu Jintao e Obama nell’ambito della visita di stato cinese negli Stati Uniti ha portato ad accordi commerciali per 45 miliardi di dollari con la Cina che acquisterà prodotti americani tra cui 200 Boeing. Obama ha sottolineato come le esportazioni degli Usa verso la Cina crescono a velocità doppia rispetto a quelle verso ogni altra parte del mondo, a testimonianza dell’importanza della spinta cinese all’economia a stelle e strisce.