La Cina spaventa Wall Street, ma BlackRock non vede inizio di un bear market
La Cina è tornata a spaventare i mercati in questo primo scorcio di 2016, così come successo lo scorso agosto, con gli investitori che guardano con timore alla prospettiva di un anno difficile per i mercati azionari a livello globale.
L’inizio d’anno difficile per i mercati globali, dettato dal forte calo delle azioni cinesi e le nuove svalutazioni dello yuan, è stato accompagnato anche da un forte calo del prezzo del petrolio sceso ai minimi a quasi 12 anni. Secondo gli analisti di BlackRock non si tratta di un antipasto dell’inizio di un bear market (mercato orso/ribassista) per Wall Street: “E’ stata una reazione simile alla paura dello scorso agosto e riteniamo che questa volta la reazione del mercato statunitense sia stata esagerata”.
La reazione di Wall Street è stata di un calo di quasi il 5% nei primi quattro giorni di negoziazione nel 2016. “Si tratta chiaramente di un inizio inquietante, ma non crediamo sia l’inizio di un mercato orso – rimarca BlackRock – ma solo uno spavento che sta pesando sul sentiment degli investitori. In realtà, pochi investitori al di fuori della Cina hanno esposizione diretta alle A Shares cinesi”.
Economia Usa in buona forma e quella Ue in miglioramento
“A conti fatti – prosegue il commento di BlackRock dal titolo “China Scare: More Sentiment Than Substance” – l’economia americana è in forma decente e anche le condizioni economiche in Europa stanno migliorando. Il calo dei mercati può avere più a che fare con il sentiment che con la sostanza”.
“A conti fatti – prosegue il commento di BlackRock dal titolo “China Scare: More Sentiment Than Substance” – l’economia americana è in forma decente e anche le condizioni economiche in Europa stanno migliorando. Il calo dei mercati può avere più a che fare con il sentiment che con la sostanza”.
La People’s Bank of China (PBoC) ha svalutato il tasso di riferimento dello yuan dello 0,5% il 7 gennaio, il più grande movimento di un giorno dopo la svalutazione improvvisa dell’11 agosto, segnando l’ottavo giorno consecutivo di riduzione del tasso di riferimento contro il dollaro Usa.
Le contrattazioni degli indici cinesi sono state bloccate già due volte da inizio anno (4 e 7 gennaio) con l’entrata in vigore del circuit breaker, il meccanismo che prevede la chiusura anticipata quando sale o scende di più del 7 per cento. Circuit breaker che è stato sospeso da Pechino.
Relativamente all’azionario cinse, BlackRock consiglia cautela poiché, nonostante il pessimismo è ben prezzato, una maggiore volatilità è prevista nel breve termine.