Notizie Notizie Italia Cina dopo dazi Trump, arriva la minaccia: pronti a tutto, anche a fuga da Treasuries

Cina dopo dazi Trump, arriva la minaccia: pronti a tutto, anche a fuga da Treasuries

23 Marzo 2018 17:36

La Cina è pronta a reagire ai dazi doganali imposti da Donald Trump, e non solo con tariffe punitive contro prodotti americani per un valore di $3 miliardi.

Intervistato da Bloomberg Television, l’ambasciatore cinese in Usa, Cui Tiankai, ha fatto capire che Pechino è pronta a rispondere sfoderando anche l’arma finanziaria più potente di cui dispone: la decisione di inondare i mercati con i Treasuries Usa, ovvero con i titoli di debito pubblico degli Stati Uniti.

Decisione non da poco, se si considera che la Cina è il principale creditore straniero di Washington, con un portafoglio di Treasuries che a gennaio valeva $1,17 trilioni, il 19% di tutte le partecipazioni in bond americani detenute da investitori esteri.

Una (s)vendita di bond metterebbe in crisi i conti Usa. Soprattutto dopo la riforma fiscale varata da Trump – ergo dopo l’imponente taglio delle tasse ad aziende e individui – , a mala pena gli Stati Uniti possono permettersi una fuga dai loro Treasuries: il deficit è atteso in rialzo nei prossimi anni, le entrate sono destinate a diminuire e la Federal Reserve sta già procedendo al Quantitative Tightening, riducendo gli asset che ingolfano il suo bilancio e che valgono ben $4,4 trilioni.

“Stiamo considerando tutte le opzioni – ha risposto Tiankai, alla domanda se la Cina potrebbe considerare, come ritorsione verso gli Usa, anche l’eventualità di ridurre gli acquisti di Treasuries – Ed è per questo che crediamo che qualsiasi misura protezionistica e unilaterale danneggerebbe alla fine tutti, inclusi gli stessi Stati Uniti. Sicuramente, danneggerebbe la vita quotidiana della classe media, le aziende americane, e i mercati finanziari“.

Già la prospettiva di un considerevole aumento delle emissioni di Treasuries da parte del Tesoro – per finanziare le spese governative – ha avuto un impatto sui mercati, portando i tassi decennali a balzare a febbraio al 2,95%, record in quattro anni.

La prossima settimana, i mercati saranno ancora travolti dall’offerta di debito americano, con gli Usa che venderanno Treasuries a due anni per $30 miliardi, il massimo dal 2014 per titoli con questa scadenza.

Tra l’altro, la Cina detiene attualmente bond Usa al livello minimo dallo scorso luglio, dunque in sei mesi. Trump potrebbe alla fine pentirsi amaramente di aver inflitto dazi doganali contro il principale detentore di debito americano al mondo.