Cina: bassa crescita chiama ulteriori stimoli e lo Shanghai Composite vola a +31% da inizio anno

Il mercato continua a speculare circa le prossime mosse di allentamento monetario da parte della People’s Bank of China che dovrebbero favorire la spesa per consumi. I nuovi deboli riscontri arrivati ieri, con l’indice Pmi manifatturiero più debole del previsto a novembre, hanno contribuito ad aumentare la speculazione che la banca centrale darà seguito al taglio dei tassi deciso lo scorso mese con altre misure, tra cui probabilmente la riduzione dei coefficienti di riserva obbligatori fermi da oltre due anni al 20% per le grandi banche e al 18% per quelle più piccole. Secondo Chen Li, strategist di UBS Group AG, la banca centrale andrà a tagliare due volte l’anno prossimo i coefficienti di riserva andando ad avvantaggiare soprattutto i titoli finanziari.
Verso target di crescita più basso
Lo scorso mese il presidente cinese Xi Jinping ha ammesso che il tasso di crescita del Paese nei prossimi anni potrebbe rallentare in area 7%. nel terzo trimestre dell’anno il Pil cinese ha segnato un +7,3% dal +7,5% precedente. Il target di crescita indicato da Pechino è di +7,5%. Secondo la Bank of China, quarta maggiore banca del Paese, il prossimo anno il target potrebbe essere ridotto proprio al 7%.