Choe: anche il Nymex Crude in attesa dei non-farm payrolls
"Il crude oil di ottobre ha guadagnato un misero 0,35% rispetto alla scorsa settimana, arrivando ad essere scambiato a 73,62 dollari al barile. Agosto si conferma un mese orribile per il petrolio dolce, che perde l'11,29%". E' il bilancio tracciato da David Choe, analista di IG Markets. "E' stato un braccio di ferro per i prezzi del petrolio la scorsa settimana, con forti impennate sui mercati e altrettanto forti sell-off che hanno portato volatilità e incertezza nei prezzi. L'attuale traiettoria del petrolio punta verso il basso, dato che mercoledì l'EIA ha segnalato l'ennesimo aumento delle scorte di petrolio greggio, in crescita di 3,4 milioni di barili nella scorsa settimana. Gli analisti avevano previsto un aumento di 1,2 milioni di barili. Tuttavia, benzina e distillati hanno visto una riduzione delle forniture, con un calo di rispettivamente 200.000 e 700.000 barili. Nonostante ciò, le scorte di petrolio combinate sono ora ai massimi di 27 anni, e a questi livelli è probabile che i prezzi del greggio scendano nel breve termine. Gli Stati Uniti sono ancora il più grande consumatore di petrolio del mondo, così fino a quando non arriverà la prova concreta che l'economia americana si sta riprendendo, i rischi al ribasso per il petrolio dovrebbero rimanere. I prezzi del crude oil tendono a seguire molto da vicino i mercati azionari, per cui qualsiasi brutta sorpresa riguardante i dati di venerdì sui salariati del settore non agricolo negli Stati Uniti, potrebbe ulteriormente danneggiare i prezzi del petrolio greggio nel breve termine".