Chi compra Tesla mette in tasca un pezzettino del mondo Musk. Oltre il concetto di auto e nuovi player come la cinese Nio

Tesla è a tutti gli effetti l’emblema di una rivoluzione del modo di concepire la mobilità. Il suo folgorante successo tra gli investitori con valutazioni arrivate nelle scorse settimane a oltre 460 mld di dollari, ossia 8 volte player storici quali FCA e Ferrari messe insieme, ha molti segreti che vanno oltre il semplice concetto di auto. Il dietrofront delle ultime sedute – con circa un terzo della capitalizzazione andata in fumo nelle ultime sedute (-21% ieri) – non offusca un trend che ha visto Tesla dominare le attenzioni in questi mesi e stupire in positivo il mercato negli ultimi trimestri con riscontri oltre le attese.
Leonardo Buzzavo, Professore Associato di Strategia e Marketing all’Università Ca’ Foscari Venezia, ha sviscerato in un’intervista con Wall Street Italia le trasformazioni in atto nel mondo dell’automotive proprio a partire dal fenomeno Tesla.
“Covid-19 ha scompaginato la globalizzazione. Adesso vediamo una deglobalizzazione, grandi nomi che rinunciano a importanti presidi geografici (Mitsubishi vuole smobilizzare dall’Europa). All’interno di questi cambiamenti abbiamo un cambio della creazione del valore”, asserisce Buzzavo.
Non solo elettrico, la user experience fa la differenza
Che differenza c’è tra Tesla e le altre big dell’auto che comunque stanno virando tutte sull’elettrico e sull’ibrido? “Indubbiamente la strategia la si sviluppa all’interno di un binario storico. I grandi nomi tedeschi da Volkswagen a Mercedes stanno innestando l’elettrificazione nel loro approccio classico – rimarca Buzzavo – la diversità di Tesla o della cinese Nio è che partono da un ragionamento diverso. La loro strategia è ricreare attorno a una nuova esigenza di mobilità, e anche di stile e guida in sicurezza, un qualcosa di diverso attraverso la propulsione elettrica e anche una nuova combinazione di user experience e software. Come viaggiare su uno smartphone a 4 ruote”.
Tesla ha ricostruito la propria strategia con un rapporto diretto con il consumatore. Gli altri si trovano invece ad essere più intermediati e fanno fatica ad essere più diretti nell’user experience andare dietro al modello Tesla. “Tesla sta anche sviluppando una tecnologia di guida autonoma che presumibilmente è destinata a scaricare a terra un valore importante. C’è poi la questione batterie che è anch’esso un valore che va considerato in aggiunta a quante macchine effettivamente arriverà a vendere”. E in tal senso è elevata l’attesa per il Battery Day di Tesla del prossimo 22 settembre.
Quanto vale il fattore Musk?
C’è poi il fattore Elon Musk. Il numero uno di Tesla è un catalyst essenziale per chi guarda a Tesla. “Chi investe in Tesla oggi compra anche un pezzettino di Elon Musk che riesce a costruire con Tesla e le aziende collegate anche un’incarnazione dello spirito del tempo volto all’ecologia“, rimarca Buzzavo.
La cinese Nio e la mobilità come servizio
Il mondo dell’auto sta cambiando non solo con Tesla. Dalla Cina c’è la realtà emergente di Nio che punta molto sul concetto della centralità della batteria attorno al quale si sviluppa l’auto.
C’è poi il fronte della mobilità come servizio. Infatti c’è da un lato il mondo Tesla e dall’altro ci sono realtà emergenti come Open Motors con Edit. Una transizione da prodotto a servizio che è molto sfidante tanto quanto la rivoluzione in ambito tecnologico. “Auto come strumento all’interno di una mobilità nuova. Prepariamoci a vedere come l’universo auto cambierà – rimarca il prof. Buzzavo – con aggregazioni e accordi trasversali sulla base di questi due mondi che stanno avanzando nel campo della mobilità”.