Cftc: gli operatori scommettono su un indebolimento del dollaro
Secondo calo settimanale consecutivo per i contratti rialzisti sul biglietto verde. Lo ha annunciato la statunitense Commodity Futures Trading Commission che come di consueto ha pubblicato il suo Commitments of Traders, il report che analizza le posizioni detenute dagli operatori sui contratti future.
Il dato, nella settimana in cui si riunisce il board della Federal Reserve, è sintomo del fatto che gli operatori si attendono, almeno nel breve termine, che la Banca centrale confermi il piano di acquisto asset ai livelli attuali.
Secondo i dati della Cftc nella settimana all’11 giugno il controvalore delle posizioni lunghe sul dollaro si è attestato a 28,28 miliardi di dollari, quasi 11 miliardi in meno rispetto ai 39,12 miliardi di una settimana prima e oltre 15 miliardi al di sotto del record storico toccato a maggio a 43,77 miliardi.
Per quanto riguarda l’eurodollaro, i contratti ribassisti hanno superato quelli rialzisti di 7.500 unità, in netto calo rispetto ai -51,6 mila contratti della precedente ottava. Due settimane fa il dato aveva fatto registrare il livello maggiore da inizio anno attestandosi a 84,6 mila.
Segno meno anche per lo yen, che ha visto le posizioni “short” superare quelle “long” di 72,9 mila (da 82,7 mila) e la sterlina, pari a 53,7 mila (da -77,4 mila). Nuovo incremento invece, si tratta dell’undicesimo consecutivo, per le posizioni nette corte nel cross con il dollaro australiano (da 58,6 a 63,3 mila).