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Certificazione energetica degli immobili, le regioni italiane si adeguano alla normativa

23 Marzo 2012 14:14

Gli immobili devono ormai adeguarsi alla normativa sulla classificazione energetica per non incorrere nelle sanzioni previste in qualche caso da alcune regioni. Il portale Tecnocasa.it ha rilevato una buona risposta in questo senso: quasi la metà (il 48,92%) dei 95.625 immobili pubblicati sul sito, infatti, riporta il valore dell’indice di prestazione energetica (IPE) che dal 1 gennaio 2012 è obbligatorio in tutti gli annunci di vendita di edifici o singole unità immobiliari. L’indice IPE è presente nell’Attestato di Certificazione Energetica dell’Immobile (ACE) come anche la classe di prestazione energetica. L’obbligo non esiste solo nelle regioni che consentono di autocertificare l’appartenenza del proprio immobile alla classe G, cioè l’ultima.
Per fare un esempio, in Lombardia, con la Deliberazione Giunta regionale del 24 novembre 2011, la Regione ha disposto che dal 1 gennaio 2012 negli annunci di vendita e di locazione deve essere chiaramente riportata la prestazione energetica e la classe energetica degli edifici soggetti all’obbligo della certificazione energetica, e l’obbligo vale sia per le singole unità immobiliari che per interi edifici, a prescindere dalla destinazione d’uso. Quindi in Lombardia la legge regionale prevede l’obbligatorietà anche per quanto riguarda le locazioni. In Lombardia, inoltre, non è prevista la possibilità di autodichiarare la classe G e l’inosservanza delle disposizioni in materia ACE è soggetta a una sanzione amministrativa da 1.000 euro a 5.000 euro di competenza dei Comuni in cui è situato l’immobile oggetto dell’annuncio. Anche in Piemonte non è prevista la possibilità di autodichiarare la classe G e sono previste sanzioni. Altre differenze a livello regionale si rilevano ad esempio in Emilia Romagna, dove non è prevista la possibilità di autodichiarare la classe G, mentre in Trentino Alto Adige è prevista la possibilità di effettuare autodichiarazione per gli immobili appartenenti alla classe G, ma non nella provincia autonoma di Trento.