Censis: al Sud 60% dei posti di lavoro persi tra 2008 e 2012
Al Sud redditi più bassi che in Grecia e il 60% dei posti di lavoro persi dall’inizio della crisi. A lanciare l’allarme l’ultimo rapporto «La crisi sociale del Mezzogiorno» realizzato dal Censis presentato oggi a Roma. Dei 505.000 posti di lavoro persi in Italia dall’inizio della crisi, tra il 2008 e il 2012, il 60% ha riguardato il Mezzogiorno (più di 300.000). Secondo lo studio il Sud Italia paga la parte più cospicua di un costo già insopportabile per il Paese e si conferma come un territorio di emarginazione di alcune categorie sociali, come i giovani e le donne. Un terzo dei giovani tra i 15 e i 29 anni non riesce a trovare un lavoro, mentre in Italia il tasso di disoccupazione giovanile è al 25%. Se poi oltre a essere giovani si è donne,la situazione peggiore ulteriormente con la disoccupazione che schizza al 40%. Il tasso di disoccupazione femminile totale è del 19% al Sud a fronte di un valore medio nazionale dell’11%. I disoccupati con laurea sono in Italia il 6,7% a fronte del 10% nel Mezzogiorno. “Finché non si risolverà l’emergenza lavorativa che caratterizza le regioni del Mezzogiorno, i dati saranno sempre più negativi – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando i numeri diffusi oggi dal Censis – e il rischio è quello di veder sempre più sprofondare le regioni del sud Italia, con un pericoloso incremento della povertà e dello stato di indigenza delle famiglie”.