Cattolica sul piede di guerra: chiederà 500 mln di danni a Banco Bpm sulla jv bancassicurativa
Cattolica si prepara alla guerra contro Banco Bpm, dopo che quest'ultimo ha esercitato la call option sulla joint venture bancassicurativa. Come da attese, la compagnia veronese ha ritenuto infondate le motivazioni dell'operazione e, secondo quanto riportano i quotidiani, avrebbe dato alla banca un ultimatum di sette giorni per rivedere le proprie posizioni o per fornire un riscontro adeguato delle decisioni prese. In caso contrario, Cattolica sarebbe disposta a chiedere, oltre ai circa 340 milioni di valore dei fondi propri delle joint venture, ulteriori 500 milioni, ovvero la differenza rispetto a quanto pagato per la partnership due anni prima più 100 milioni di ulteriori danni di immagine.
"In attesa di conoscere gli sviluppi della situazione - commentano oggi gli analisti di Equita - riteniamo che l'avvio di un lungo contenzioso legale possa essere negativo per entrambe le società. Rimane da valutare la disponibilità di Banco Bpm di trovare un accordo sul prezzo delle quote delle jv con Cattolica".
"In attesa di conoscere gli sviluppi della situazione - commentano oggi gli analisti di Equita - riteniamo che l'avvio di un lungo contenzioso legale possa essere negativo per entrambe le società. Rimane da valutare la disponibilità di Banco Bpm di trovare un accordo sul prezzo delle quote delle jv con Cattolica".