Caso Rai Way: Ei Towers apre a modifiche Opas, spunta piano B per super holding delle torri
Ei Towers va avanti nell’offerta su Rai Way, ma per la prima volta si mostra aperta a eventuali modifiche all’Opas. E sulla stampa spuntano le prime ipotesi di percorsi alternativi per la creazione di una holding ad hoc con maggioranza in mano allo Stato.
Ei Towers difende validità progetto, ma non si escludono modifiche offerta
La controllata di Mediaset ha precisato ieri sera che eventuali modifiche alle condizioni dell’offerta dovrebbero mantenere inalterata la valenza industriale e i ritorni finanziari del progetto, definendo “prematuro” esprimersi su modifiche fino a quando l’Opas non sarà stata valutata da Rai Way e Rai.
La controllata di Mediaset ha precisato ieri sera che eventuali modifiche alle condizioni dell’offerta dovrebbero mantenere inalterata la valenza industriale e i ritorni finanziari del progetto, definendo “prematuro” esprimersi su modifiche fino a quando l’Opas non sarà stata valutata da Rai Way e Rai.
EI Towers ha reiterato la valenza industriale del progetto volto a costruire un’aggregazione nazionale dell’infrastruttura di trasmissione televisiva per creare potenziale valore per gli azionisti delle due società protagoniste. Sempre ieri Ei Towers aveva confermato alla Consob che depositerà il documento di offerta su Rai Way senza modifiche dei termini e condizioni dell’offerta rispetto a quanto indicato nel comunicato del 24 febbraio.
Le principali sinergie risultanti dall’operazione riguarderebbero soprattutto il settore immobiliare e tecnologico, con particolare riferimento ai siti trasmissivi (torri). Gli asset di Rai Way oggetto del possibile consolidamento non comprendono il core business dell’attività tv come i diritti d’uso delle frequenze trasmissive o multiplex, che sono stati assegnati a Rai. L’integrazione quindi non avrebbe effetti su risorse strategiche Rai o su attività relative al servizio pubblico, né comporterebbe il superamento delle soglie di legge relative al numero di multiplex e di canali da parte dei singoli operatori. Non saranno realizzate rigide efficienze sotto il profilo occupazionale.
Piano B: holding con maggioranza allo Stato e apertura a terzo partner
Intanto spunta l’ipotesi di una super holding delle torri. Ei Tower starebbe infatti valutando un piano B per superare l’altolà posto dallo Stato sul mantenimento del controllo di almeno il 51% di Rai Way. Secondo quanto riportato da Il Messaggero le banche coinvolte nell’operazione sotto la regia di Jp Morgan avrebbero già iniziato a prendere in considerazione un’ipotesi alternativa. L’alternativa sarebbe quindi la costituzione di una newco nella quale il controllo numerico dello Stato sarebbe salvaguardato con Mediaset quindi in minoranza, ma con regole di gestione sostanzialmente paritarie. Inoltre la holding, prosegue il quotidiano romano, potrebbe consentire anche una successiva apertura a un terzo partner con quindi spazio eventualmente anche per le torri di Telecom Italia.
Intanto spunta l’ipotesi di una super holding delle torri. Ei Tower starebbe infatti valutando un piano B per superare l’altolà posto dallo Stato sul mantenimento del controllo di almeno il 51% di Rai Way. Secondo quanto riportato da Il Messaggero le banche coinvolte nell’operazione sotto la regia di Jp Morgan avrebbero già iniziato a prendere in considerazione un’ipotesi alternativa. L’alternativa sarebbe quindi la costituzione di una newco nella quale il controllo numerico dello Stato sarebbe salvaguardato con Mediaset quindi in minoranza, ma con regole di gestione sostanzialmente paritarie. Inoltre la holding, prosegue il quotidiano romano, potrebbe consentire anche una successiva apertura a un terzo partner con quindi spazio eventualmente anche per le torri di Telecom Italia.
Oltre a JP Morgan, le altre banche coinvolte sarebbero Unicredit, Mediobanca, Bpm e Bnp Paribas con ogni istituto che si sobbarcherebbe 220 mln del finanziamento complessivo di 1,1 mld necessario a Ei Tower per l’operazione.