Notizie Notizie Italia Casa, Nomisma: nei primi mesi del 2016 confermati segnali di lenta ripresa, sostegno da ulteriore calo prezzi

Casa, Nomisma: nei primi mesi del 2016 confermati segnali di lenta ripresa, sostegno da ulteriore calo prezzi

23 Marzo 2016 10:16
La crisi del mercato immobiliare italiano è alle spalle. Lo testimonia l’andamento registrato nei primi mesi del 2016, durante i quali hanno trovato conferma i segnali di lenta ripresa del mattone tricolore con i quali si era chiuso il consuntivo dell’anno passato. La fase negativa dell’attuale ciclo immobiliare si è esaurita e ha preso avvio il “recupero” anche se, come racconta la storia immobiliare italiana, i tempi della svolta tendono continuamente a dilatarsi. È questo lo scenario che emerge dal primo Osservatorio immobiliare 2016 di Nomisma che ha monitorato, tra l’altro, il mercato delle 13 città intermedie: Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona.
L’analisi condotta da Nomisma mette inoltre in luce che le tendenze dei mercati cosiddetti “intermedi” mostrano segnali più positivi rispetto a quelli delle grandi città – ad esclusione di Milano e Roma che sembrano anticipare tali inclinazioni. Si assiste all’aumento degli scambi, alla riduzione degli sconti praticati sui prezzi richiesti e allo stabilizzarsi dei tempi necessari alla vendita. L’esiguità dell’offerta di qualità disponibile nei mercati maggiori (si consideri che il 52,8% delle abitazioni italiane ha più di 40 anni) ha contribuito al parziale spostamento degli investitori verso i mercati di secondo livello.
Nei primi mesi dell’anno i segnali di ripresa non sono più circoscritti solo al settore residenziale. Per il secondo anno consecutivo le transazioni si sono confermate in territorio positivo: a crescere con intensità maggiore sono le compravendite di abitazioni che hanno fatto registrare un +3,6% nel 2015 e +6,5 % nel 2016 (444.636 compravendite secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate). Nel segmento degli immobili destinati alle attività economiche, all’incremento del 2014 ha fatto seguito la stabilità del numero di contratti stipulati nell’anno successivo (44.319 compravendite).
Le componenti che contribuiscono ad un’inversione di rotta nel non residenziale sono i negozi, e in parte – limitatamente al 2014 – i capannoni per l’industria. Il segmento terziario soffre ancora di scarso interesse, sia nei mercati maggiori che in quelli minori, oltre ad essere caratterizzato da una domanda molto selettiva interessata quasi esclusivamente ad alcuni mercati metropolitani, in particolare Milano, Roma e, in misura minore, Torino e Firenze.
 
Ripresa sostenuta da calo dei prezzi
La tendenziale ripresa del mercato è stata sostenuta dall’ulteriore calo dei prezzi, seppure in progressiva riduzione rispetto al passato. A questo proposito – come si legge dal rapporto – i valori dei mercati intermedi presentano una minore resistenza all’innesco della ripresa. L’ultima variazione annuale dei prezzi (2016/2015) è risultata compresa tra il -3,5% dei capannoni e il -1,5% delle abitazioni nuove. Le abitazioni usate, gli uffici e i negozi hanno fatto registrare flessioni del 2%, 2,1% e 2,3%.
I fattori potenzialmente critici
Seppure la ripresa in atto mostri evidenze di consolidamento, non mancano i fattori potenzialmente critici. “L’ulteriore indebolimento del quadro macro-economico, l’ampliamento dell’eccesso di offerta derivante da un’accelerazione nel processo di cessione delle garanzie immobiliari alla base dei non performing loans e un’attenuazione di interesse degli investitori corporate stranieri per il nostro Paese, sono i fronti da cui potrebbe scaturire un rallentamento (anche significativo) del processo di graduale risalita”, affermano da Nomisma.