Cartellino rosso di Ubs per Mediaset, ma il titolo corre in Borsa
Le frequenze di Mediaset si sintonizzano su Piazza Affari. Gli analisti di Ubs hanno eliminato questa mattina il titolo del gruppo televisivo del premier Silvio Berlusconi dalla lista di azioni da preferire tra le media company europee, ma Mediaset fa orecchie da mercante, mettendo a segno in Piazza Affari un progresso del 2% a 5,15 euro.
“E’ stata una decisione presa per mantenere equilibrio nel portfolio”, commenta Alastair Reid di Ubs nella nota raccolta da Finanza.com. “Continuiamo ad apprezzare Mediaset per la sua forte posizione nel mercato della raccolta pubblicitaria italiana, per il suo interessante rendimento stimato al 6,7% per il 2011, per le sue attività nel settore della pay tv”.
L’esperto che ha consigliato ai suoi clienti di acquistare il titolo Mediaset (prima il giudizio era neutral) fino a un target di prezzo di 5,50 euro rivisto dal precedente di 5,30 nota come Mediaset ha sottoperformato il settore di circa il 15% da inizio anno. Ma adesso potrebbe essere arrivato il momento del riscatto per il gruppo media italiano. Il motivo? “Siamo convinti che l’attuale quotazione stia prezzando lo scenario macro di bassa crescita”, sostiene Reid, ricordando che “l’ultima volta che Mediaset ha presentato una performance relativa di tre mesi su questi livelli è stato nel giugno del 2008”.
“Il titolo sta trattando 11 volte le stime di Eps 2001 contro le 15 volte delle stime storiche. Pertanto abbiamo portato il rating a buy dal precedente neutral”, aggiunge. Pur avendo tolto Mediaset dalla lista dei titoli media da preferire, la società italiana resta saldamente al top della classifica di Ubs dei Big Dividend Payes, collocandosi tra le prime cinque testa di serie. Dal canto suo vanta come biglietto da visita quello di poter contare sulla più alta quota di adv nel mercato tv italiano, la più alta in Europa.
Per avere una rapida riprova basta dare un’occhiata ai dati di agosto della raccolta pubblicitaria di agosto che Nielsen ha annunciato ieri. Il mese ha confermato il trend positivo dell’advertising in Italia, con un valore complessivo degli investimenti di oltre 260 milioni di euro e un aumento del 5,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Allargando l’orizzonte temporale è emerso che nei primi 8 mesi gli investimenti pubblicitari sono saliti del 4,8% rispetto al 2009 superando i 5,3 miliardi.
La crescita ha riguardato tutti i settori principali in termini di valore della spesa pubblicitaria: i primi 5 del mercato – alimentari, automobili, telecomunicazioni, bevande/alcolici e abbigliamento – sono cresciuti in linea con l’andamento del mercato. Aumenta il numero di inserzionisti pubblicitari, in particolare su internet (+27,4%).
Tra i media vincente è uscita la televisione. La sola raccolta pubblicitaria per quanto riguarda la tv è infatti cresciuta del 7,9% con Mediaset che ha fatto la parte del leone (+10,9%) rispetto alla Rai (+2,4%). Daniele Ridolfi di Banca Leonardo osserva che nonostante agosto non sia il mese più significativo dell’anno, pesando appena il 6% sul totale adv per il 2010, questi dati confermano comunque il momento positivo che sta vivendo la raccolta pubblicitaria del mezzo tv con grande beneficio per Mediaset, che dovrebbe riportare a fine anno una crescita della raccolta pubblicitaria del +4%.