C. Beauchamp: tutti in attesa dei risultati delle elezioni e della Fed
Dollaro australiano protagonista della giornata. L’appetito per il rischio sta spingendo i listini azionari e gli asset considerati più rischiosi, che sul valutario si traduce in un indebolimento del biglietto verde a scapito della c.d. commodity currencies. In prima fila il dollaro australiano, che beneficia della sorprendente decisione della Reserve Bank of Australia di incrementare di 25 punti base il costo del denaro al 4,75%.
I membri del board hanno giustificato la stretta con la volontà di tenere sotto controllo l’inflazione, visto che la tumultuosa avanzata cinese potrebbe surriscaldare l’economia australiana, che ha nel Celeste Impero il primo partner commerciale.
Secondo Christopher Beauchamp, analista di IG Markets, “è probabile che l’Australia limiti eventuali modifiche alla propria politica monetaria fino a quando le conseguenze di un rinnovato impegno degli Stati Uniti in QE diventeranno chiare”. Il cross audusd dopo aver toccato un massimo di seduta a 1,0022 in questo momento scambia appena sotto la parità a 0,9995.
Il greenback arretra anche contro euro, portando il cambio a 1,4012. L’euro, rileva Beauchamp, ha guadagnato terreno nei confronti del dollaro “dopo una relazione di Markit da cui è emerso che la crescita della produzione nel settore manifatturiero della zona euro è aumentata per la prima volta in tre mesi, portando l’indice dei responsabili degli acquisti a 54,6 punti”.
Ma non solo dati macro. Indicazioni importanti per l’eurusd arriveranno anche dalle elezioni di Mid term e dall’annuncio di domani delle Fed. Secondo Ubs “il vantaggio repubblicano nelle elezioni statunitensi può dare maggiore forza al dollaro, dal momento che un simile risultato probabilmente significherebbe una riduzione della spesa pubblica federale” mentre Beauchamp rileva che “la moneta unica potrebbe guadagnare terreno se l’entità del QE2 risultasse maggiore dei 500 miliardi di dollari previsti”.
Intanto la sterlina perde posizioni dopo i dati relativi il Pmi del settore costruzioni, sceso a 51,6 punti ad ottobre. Contro euro il cambio si attesta a 0,8745 mentre il pound scambia a 1,6024 dollari.