C. Beauchamp: se la situazione non dovesse migliorare, la Bce potrebbe ripensare l’exit strategy
Dopo le elezioni di Mid-Term, il QE2 ed i dati sul mercato del lavoro a stelle e strisce, riflettori nuovamente puntati sulla periferia dell’Eurozona, nonostante le rassicurazioni arrivate ieri Commissario agli affari economici e monetari dell’UE, Olli Rehn. Dopo aver toccato un minimo di seduta a 1,3823, l’euro/dollaro torna a crescere scambiando in questo momento a 1,3892, in rialzo dello 0,2% rispetto al dato precedente.
Christopher Beauchamp di IG Markets rileva che se “i timori sullo stato di salute delle economie periferiche come Irlanda, Spagna, Portogallo e Grecia continueranno, allora il piano della Banca centrale europea per un ritiro ordinato delle misure di stimolo potrà esser ridiscusso”.
Beauchamp invita a tenere sotto osservazione le aste di titoli pubblici, “che rappresentano un ulteriore indizio per la percezione del mercato sulla salute finanziaria della regione”. Dopo i 300 milioni di bond a 26 settimane allocati dalla Grecia oggi con un rendimento in crescita al 4,82%, appuntamento domani con gli 1,25 mld di titoli che saranno messi in campo dal Portogallo.
Il biglietto verde perde terreno anche contro lo yen in scia della decisione cinese di frenare l’afflusso di nuovi capitali, che il QE2 dovrebbe intensificare, nella sua economia. La decisione, che come rileva Beauchamp “ha spinto i capitali giapponesi ad un rientro anticipato”, ha fatto scendere lo usdjpy a 80,820.
Dopo l’incremento minore delle attese della produzione manifatturiera a settembre (+0,1% vs +0,2%), la sterlina è riuscita a recuperare le perdite contro il biglietto verde, con il cable che quota in rialzo a 1,6127, mentre il cross con l’euro sale a 0,8613 sterline.