C. Beauchamp: dalla Cina una nuova iniezione di fiducia per l’euro
Nonostante il calo maggiore delle attese registrato dalle vendite al dettaglio ad agosto, scese dello 0,4% mensile, il Pmi servizi a 54,1 punti (consenso 53,6) e le ricoperture stanno permettendo alla moneta unica di tornare a crescere contro dollaro, con il cross che in questo momento scambia in rialzo dell’1,1% a 1,3807.
Ma, come rileva Christopher Beauchamp di IG Markets, “la moneta unica europea è stata sostenuta anche dalla domanda asiatica. La BCE ha appoggiato le richieste degli Stati Uniti affinché la valuta cinese si rafforzi, ma la Cina preferisce non far apprezzare il renminbi e al contempo dichiara di voler sostenere l’euro con l’acquisto sia della valuta sia di titoli di stato europei”.
Ed a proposito di Asia, dopo un recupero nella prima parte di seduta in scia della decisione della Banca del Giappone di portare i tassi nel range 0-0,1%, il cross dollaro/yen è tornato a scendere, quotando in questo momento 83,220 (-0,4%). La stessa BoJ ha rilevato che la ripresa dell’economia sta perdendo slancio a causa “del rallentamento delle economie d’oltremare e degli effetti della rivalutazione dello yen sulla fiducia delle imprese”.
Rialzi in scia dei dati Pmi anche per la sterlina, con l’indice relativo il Regno Unito salito a 52,8 a settembre, dopo aver toccato il minimo degli ultimi 16 mesi a 51,3 nel mese di agosto. Tuttavia, come sottolinea Beauchamp “l’effetto dei dati sulla valuta britannica è stato limitato, in quanto la componente sul nuovo business del PMI è scesa al minimo degli ultimi 15 mesi a 51,3 dal 51,4. Le prospettive per il nuovo business rimangono povere, con un debole afflusso di nuove imprese da oltre un anno”.
L’euro/sterlina sale dello 0,7% a 0,8695 mentre l’incrocio sterlina/dollaro mette a segno un +0,4% a 1,5867. Beauchamp rileva poi che “la componente prezzi praticati dei dati di oggi è sceso per la prima volta dal mese di marzo, il che può indicare qualche raffreddamento delle pressioni inflazionistiche che hanno reso la Banca d’Inghilterra cauta riguardo ad un ulteriore allentamento della politica monetaria. Tuttavia, potrebbe rivelarsi un evento temporaneo, visto che i costi più alti carburante, servizi e cibo hanno fatto sì che i costi delle imprese siano aumentati al ritmo più veloce dal mese di maggio”.