C. Beauchamp: l’approvazione del tax deal è destinata a rinforzare il dollaro
Euro di nuovo sotto pressione. Il downgrade di Fitch sul debito irlandese da “A+” a “BBB+” ha riportato per lunga parte della seduta l’euro/dollaro sotto quota 1,32 e sottolineato il deterioramento delle finanze pubbliche nel Vecchio continente. Il peggioramento del giudizio è attribuibile, secondo Fitch, ai costi che saranno sostenuti per la ristrutturazione del sistema bancario ed all’incertezza collegata all’indebolimento delle finanze pubbliche.
Ma non solo la decisione di Fitch, che in fin dei conti non ha stupito più di tanto gli operatori. Come ha rilevato il New York Times in un’editoriale, il problema europeo è la mancanza di leadership, di una guida capace di indicare la strada da seguire. L’ultima polemica è stata innescata dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Dopo il nein tedesco agli Eurobond, il primo ministro del Lussemburgo ha accusato la Germania di “antieuropeismo”. Un approccio comune è stato chiesto anche dal Commissario per gli Affari Economici e Monetari della UE Olli Rehn. Rehn nel ribadire che non ci troviamo in una fase di “crisi dell’euro” ha esortato i leader europei a mettere in campo una risposta politica coordinata per risolvere la crisi.
Ma oggi è stato anche il giorno del Bollettino mensile della Banca centrale europea. La Bce nel documento ha evidenziato come la ripresa economica dell’area Euro stia proseguendo, anche se persistono “elevati elementi di incertezza e rischi legati al processo di aggiustamento dei bilanci”. Il Pil 2010 dell’Eurozona crescerà in termini reali dell’1,6-1,8%, mentre nel 2011 la crescita sarà dello 0,7-2,1% e nel 2012 dello 0,6-2,8%. L´inflazione nei prossimi mesi si collocherà intorno ai livelli attuali per poi ridursi nel 2011.
L’euro-dollaro è da poco tornato sopra 1,32 ed in questo momento scambia a 1,3243. Dagli Stati Uniti arrivati i dati su nuove richieste di sussidio e scorte all’ingrosso, risultati entrambi migliori delle attese. Nel primo caso le richieste sono state pari a 421 mila, contro le 427 mila del consenso, nel secondo a fronte di un +0,9% pronosticato, le scorte sono cresciute dell1,9%.
Il biglietto verde guadagna terreno anche nel cross con la sterlina, che scambia a 1.5766 dollari. Christopher Beauchamp di IG Markets rileva come “la prossima approvazione del tax deal abbia rinforzato la divisa statunitense”. “Il taglio delle tasse dovrebbe stimolare la crescita del prossimo anno”. Ad aggiungere ulteriore pressione sulla sterlina è stato l’Halifax House Price Index, che ha mostrato un calo dei prezzi delle case nel Regno Unito dello 0,1% nel mese di novembre, ed il dato relativo il saldo commerciale, il cui deficit è salito a 8,529 miliardi di sterline. Oggi poi come da attese la Bank of England ha confermato il costo del denaro allo 0,5%, mantenendo il piano di acquisto di bond a 200 miliardi di sterline.
Il dollaro perde invece terreno contro yen, che si muove in scia del +4,5% messo a segno dall’economia giapponese nel trimestre al 30 settembre. Il cross quota in calo dello 0,4% a 83,690 yen. Come rileva David Choe di IG Markets “le prospettive per il PIL giapponese del trimestre in corso sono meno ottimiste; gli economisti si aspettano una contrazione dell’economia dovuta alla forza dello yen nei primi mesi del trimestre”.