Bullard teme il peggio: rischio aumento tassi dirompente se si sbaglia su inflazione. Il super falco Fed disegna un tapering lampo

“Se la Federal Reserve interpreta male la forza dell’inflazione futura per ritardare l’inasprimento della politica monetaria ora, potrebbe richiedere cambiamenti molto dirompenti e rapidi nella politica monetaria”. Così ieri il presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard, da sempre uno dei membri più hawkish della banca centrale Usa. “Potremmo davvero metterci nei guai se ci impegniamo per un’uscita ritardata dai bassi tassi di interesse e dagli attuali 120 miliardi di dollari di acquisti mensili di obbligazioni”, ha ammonito Bullard durante un’intervista concessa a MarketWatch.
Ieri sera dai verbali del FOMC di luglio è emerso che la maggioranza dei membri del board della Federal Reserve ritiene opportuno l’avvio del tapering entro la fine dell’anno.
Il presidente della Fed di St. Louis, che sarà membro votante della Fed nel 2022, spinge quindi per un tapering da subito e che sia veloce, terminando già entro la fine di marzo. Ciò darebbe alla Fed la possibilità di iniziare ad aumentare i tassi di interesse se l’inflazione rimanesse ostinatamente alta.
Il precedente del 2014
Il ritmo di uscita dal QE indicato da Bullard appare decisamente proibitivo visto che nel 2014 la Fed impiegò 12 mesi per terminare il tapering dagli 85 mld $ di acquisti mensili (attualmente il QE è invece di ben 120 mld al mese).
Bullard ritiene inoltre che la Fed debba far sì che il suo bilancio si riduca organicamente una volta che la banca centrale terminerà il tapering (Il bilancio si ridurrà naturalmente se la Fed non sostituirà i titoli che maturano). Un tale atteggiamento rappresenterebbe una svolta rispetto al precedente tapering della Fed nel 2014. All’epoca, i funzionari della Fed volevano vedere il tasso di interesse di riferimento della banca centrale salire sostanzialmente prima di consentire al bilancio di ridursi.
Bullard non vede contraccolpi per economia da diffondersi variante delta
Bullard in generale non vede l’economia USA pagare lo scotto del diffondersi della variante delta in quanto “imprese e le famiglie si sono adattate alla pandemia. Le aziende hanno trovato il modo di produrre i loro prodotti e servizi e le famiglie hanno trovato il modo di continuare a consumare.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, nel discorso tenuto martedì si era mostrato più cauto riguardo alla variante delta, affermando che non era ancora chiaro come avrebbe potuto avere un impatto sull’economia.