Btp mostrano i muscoli (e spread cala), acquisti trainati da intoppo su referendum taglio parlamentari
Sell-off ieri sui titoli di Stato in scia all’euforia sui mercati dettata dallo stemperarsi dei timori di una escalation di tensioni tra Usa e Iran e anche dal forte dato tedesco (+1,1% la produzione industriale a novembre). Sono però riusciti a schivare le vendite i Btp grazie in parte ad una vicenda politica. In tal modo lo spread Btp-Bund si è ristretto a 160 pb con rendimento del decennale italiano all’1,38%.
A muovere gli acquisti, in particolare di investitori esteri, è stata la notizia dello slittamento del deposito delle firme in Cassazione per il Referendum sulla legge costituzionale di modifica del numero di Parlamentari. Un rinvio dettato dalla mancanza di alcune firme. Le firme richieste per il referendum costituzionale sono infatti 64 (un quinto dei membri di una Camera, secondo l’articolo 138 della Carta) ma alcuni senatori si sono tirati indietro nelle ultime ore. Sarebbero addirittura 8 i senatori ad essersi tirati indietro.
Il collegamento del referendum con il rischio politico di elezioni anticipate
Adesso i tempi sono molto stretti, con tempo fino a lunedì per trovare le firme mancanti, pena l’entrata in vigore della riforma. “Poichè il Referendum era visto come una causa di aumento delle probabilità di elezioni anticipate, visto che offriva l’opportunità di votare ancora con la vecchia legge, la sua messa in dubbio, proprio nella giornata in cui questo doveva diventare ufficiale, riduce, a margine i motivi di instabilità politica”, rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. “Difficile quantificare l’effetto, ma sta di fatto che dall’estero sono pervenuti acquisti in particolare nel segmento 5 anni, penalizzato i giorni scorsi”, aggiunge Sersale.
Il movimento dei Btp – e a ruota dello spread – dimostra ancora come il rischio politico continui a influire sull’andamento dei titoli di Stato. Stando a quanto si apprende di principali organi di stampa la Lega dovrebbe comunque fornire le firme mancanti e assicurare che il deposito del referendum vada comunque in porto. Ma l’incertezza appare ancora alta con anche esponenti del Pd che sarebbero tentati a ritirare le firme.
Prime aste del 2020
Intanto oggi andrà in scena la prima asta del 2020 con l’offerta di Bot a 12 mesi per 7 miliardi di euro. Il 14 gennaio invece toccherà a Btp a medio e lungo termine (3, 7 e 20 anni) per massimi 7 miliardi di euro. Nel dettaglio il Tesoro offrirà la settima tranche del Btp con scadenza 15/01/2023 per un importo compreso tra 2,5 e 3 miliardi; poi il Btp scadenza 15/01/2027 per 2-2,5 miliardi e infine il Btp con scadenza 01/03/2040 per un ammontare compreso tra 0,75 e 1,25 miliardi.