BTP Italia, il Tesoro ha trovato un jolly da potenziali 30 mld l’anno
Il Btp Italia, nuovo titolo a 4 anni indicizzato all’indice FOI (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) al netto dei tabacchi, ha raccolto ordini per 7.291,491 milioni di euro (pari al controvalore complessivo dei contratti di acquisto) ed il numero dei contratti si è attestato a 133.479. Dopo gli 1,56 miliardi del primo, i 2,14 miliardi del secondo ed i 2 miliardi del terzo giorno, ieri gli ordini si sono attestati a 1,59 miliardi. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che il nuovo titolo indicizzato all’inflazione è stato fissato un tasso cedolare (reale) annuo pari al 2,45%, pagato in due cedole semestrali. Il titolo è stato emesso per 7.291,491 milioni di euro (pari al controvalore complessivo dei contratti di acquisto) ed il numero dei contratti si è attestato a 133.479. Oggi il Tesoro fornirà ulteriori indicazioni qualitative circa le caratteristiche della domanda.
Il prossimo appuntamento con i BTP Italia dovrebbe essere già prima dell’estate. Maria Cannata, direttore generale del Tesoro per il debito pubblico, ha infatti rimarcato che la prossima emissione dovrebbe aversi in estate o poco prima. L’obiettivo è quello di procedere ad un’emissione ogni trimestre, anche se il Tesoro intende mantenere una certa flessibilità per scegliere il momento giusto. Le risorse raccolte con i BTP Italia permetteranno di emettere meno BOT dopo che a inizio 2012 si era aumentato l’ammontare delle emissioni a breve termine al fine di ovviare al più gravoso compito di rifinanziamento del debito record. Se le prossime aste BTP Italia avranno riscontri analoghi al primo appuntamento, in un anno le emissioni di BTP a 4 anni arriverrebbero a quota 29,17 mld, somma che permetterebbe di sgravare di pari entità le emissioni di breve durata allungando la vita media del debito pubblico (attualmente pari a 6,8 anni). Di conseguenza dal prossimo anno, a parità di debito complessivo da rifinanziare e di interessi di emissione, le necessità di rifinanziamento del debito potrebbero risultare decisamente inferiori rispetto ai 440 mld previsti per quest’anno.