BTP: fiammata spread e tassi. Una minaccia ma anche un’opportunità di investimento con cedole fin oltre 6%
Spread oltre quota 200, tassi decennli BTP ormai ampiamente al di sopra della soglia del 3%.
Sia i tassi sui Treasuries Usa a 10 anni che quelli degli omologhi BTP hanno oltrepassato la paventata soglia: la differenza è che i titoli di stato Usa vengono considerati tuttora safe assets nel panorama degli strumenti finanziari investibili. I BTP fanno parte invece del club dei debiti sovrani più a rischio dell’area euro.
La fiammata dei tassi scatenata dalla paura dell’inflazione – sia negli States che in Eurozona – e dunque dal rischio di conseguenti rialzi dei tassi più aggressivi da parte delle relative banche centrali Fed e Bce ha portato qualcuno a paventare anche una crisi dei debiti sovrani bis 2.0 nell’area euro.
BTP: tassi oltre il 3%, ma occhio alle opportunità BTP Italia
Di fatto, i tassi sui BTP decennali viaggiano a un valore più che doppio rispetto a tre mesi fa quando, all’inizio di febbraio, oscillavano attorno all’1,42%. Ai tempi dell’avvento del governo Draghi, l’euforia sui titoli di stato era stata tale da far scivolare i rendimenti decennali dei BTP fino allo 0,45% nel febbraio del 2021. Ma il mix inflazione-Bce hawkish ha più che azzerato il cosiddetto #DraghiEffect. E, in attesa del cruciale appuntamento delle elezioni politiche del 2023, l’Italia ormai orfana della stampella della Bce fa paura:
“Le quote del debito giapponese in mano a investitori stranieri sono basse e in crescita, mentre quelle del debito italiano sono alte e stanno scendendo – ha scritto Robin Brooks, capo economista dell’associaione globale dell’industria finaniaria IIF, ex responsabile strategist di Goldman Sachs, in un post pubblicato su Twitter, motivando il sell off sui BTP anche con la vendita da parte degli investitori stranieri dei titoli di stato italiani, in quanto i rendimenti, considerati i rischi (e a dispetto di chi si stupisce di un livello superiore al 3%) sarebbero ancora “troppo bassi”. Dovrebbe di fatto sollevare qualche dubbio il fatto che i BTP rendano come i Treasuries Usa, che beneficiano del rating tripla A.
Detto questo, in un mondo che si appresta a dire addio all’era dei tassi negativi o pari allo zero, ma dove allo stesso tempo sono ancora tanti i debiti sovrani che rendono una miseria, quanto i titoli di stato made in Italy possono essere visti non solo come una minaccia ma magari, in alcuni casi, anche come un’opportunità, proprio per i rendimenti ben più alti e dunque ben più appetibili?
Btp Italia con rendimento superiore al 6%
Un articolo del Corriere della Sera pubblicato oggi indica le opportunità che proprio i BTP, stramazzati dalle vendite, presentano. In particolare l’attenzione si concentra sui BTP Italia. Così si legge nell’articolo:
“Il rendimento lordo a scadenza è arrivato a superare il 5%, mentre il Btp Italia a ottobre 2027 offriva venerdì scorso un rendimento del 6,17% lordo a scadenza. Il Btp Italia è uno strumento di investimento molto versatile in questa fase di alta inflazione, perché le cedole integrano il caro prezzi”. Un altro articolo scritto d Il Sole 24 Ore conferm che le cedole del BTP Itali sono sempre più ricche, superando per l’appunto nche il 5%.
Come scrive oggi un articolo di Bloomberg, sul mercato secondario i tassi sui BTP decennali hanno riportato nelle ultime ore una ennesima impennata, volando di 9 punti base fino al 3,22%. Il risultato è che lo spread BTP-Bund tedeschi si è allargato ulteriormente, salendo fino a 207 punti base.
Certo, il rialzo interessa anche i rendimenti degli altri debiti sovrani del blocco, con quelli dei Bund decennali saliti la scorsa settimana fino all’1% per la prima volta dal 2015.
Ma lo spread, il differenziale dei tassi, rimane comunque molto ampio, superiore a quota 200. Il che porta alcuni analisti a vedere il bicchiere mezzo pieno nel caso dell’Italia, nonostnte il debito pubblico che con gli stimoli fiscali lanciati nell’era della pandemia Covid-19 viaggia ai nuovi massimi di sempre.
Tatsuya Higuchi, responsabile gestori fondi presso la giapponese Mutsubishi UFJ Kokusai Asset Management riferisce per esempio in un’intervista rilasciata a Bloomberg di ritenere che, “nell’arco dei prossimi sei mesi, sarà meglio investire in Europa che negli Stati Uniti, in quanto i costi di hedging saranno probabilmente bassi”. Higuchi ha precisato anche che, “tra i bond dell’area euro, quelli di Spagna, Italia e Francia appaiono appetibili a causa dell’allargamento degli spread“.
E il movimento degli spread e dei tassi degli ultimi giorni, complice l’effetto Jerome Powell (Fed) e anche delle dichiarazioni di diversi esponenti del Consiglio direttivo della Bce è stato decisamente importante. I tassi sui BTP decennali sono volati la scorsa settimana di 36 punti base, al 3,14%. Oggi sono arrivati al 3,22%.
A salire sono stati anche i rendimenti reali dei BTP: quelli decennali, riporta Bloomberg, sono aumentati fino allo 0,53% nella sessione di oggi, e di 111 punti base dall’iniio dell’anno. Soltanto nell’arco di questo mese, la crescita dei rendimenti è stata pari a +67 punti base.