Notizie Notizie Mondo Il brokerage azionario ha un nuovo numero uno: nasce Morgan Stanley Smith Barney

Il brokerage azionario ha un nuovo numero uno: nasce Morgan Stanley Smith Barney

14 Gennaio 2009 09:33

Si chiamerà Morgan Stanley Smith Barney il più importante operatore mondiale nell’attività di intermediazione azionaria. Citigroup e Morgan Stanley hanno infatti raggiunto un accordo per la fusione delle rispettive attività di brokerage. Secondo i termini dell’aggregazione Morgan Stanley sarà a capo dell’aggregazione controllando il 51% della nuova società e Citi riceverà un pagamento in contanti pari a 2,7 miliardi di dollari, oltre a detenere il 49% della joint venture.


Verranno così a unirsi due storiche case di brokeraggio. Da un lato la Smith Barney fondata nel 1938 ed entrata prima nell’orbita di Primerica e poi di Citi per effetto della fusione con Travelers nel 1998. Dall’altro la Dean Witter, i cui natali risalgono al 1924, dal 1997 fusa in Morgan Stanley.


Il nuovo agglomerato potrà contare su circa 20mila dipendenti e 1700 miliardi di dollari in gestione, diventando il numero uno mondiale del settore, con un organico superiore a quello di Merrill Lynch, che dal settembre scorso opera sotto l’ombrello di Bank Of America. La clientela complessiva sarà pari a 6,8 milioni di clienti, con una forte presenza nel segmento degli high-net-worth individuals, i clienti caratterizzati da una disponibilità superiore al milione di dollari. Presidente della nuova società sarà James Gorman, in precedenza co-direttore generale di Morgan Stanley, mentre Charles Johnston, oggi alla guida del Global Wealth Management di Citi ricoprirà la carica di direttore generale.


Citi prosegue dunque il processo di dismissioni teso a una rifocalizzazione sulla tradizionale banca retail e sui servizi finanziari per le imprese. Il mutato assetto della banca a un anno e mezzo dall’inizio della crisi finanziaria potrebbe anche portare secondo alcune fonti di stampa alla creazione di una bad bank in cui far confluire gli asset illiquidi. Il governo federale ha investito nell’istituto 52 miliardi di dollari, ponendo garanzie per circa altri 300, dopo che nei primi nove mesi del 2008 Citi ha registrato perdite nette per 10,4 miliardi di dollari. Citigroup presenterà i suoi conti trimestrali il prossimo 22 gennaio.