Notizie Notizie Italia Bpm: nozze con Banco Popolare sempre più difficili, si riapre la pista Bonomi

Bpm: nozze con Banco Popolare sempre più difficili, si riapre la pista Bonomi

17 Marzo 2016 09:51
Torna a scaldarsi la pista Bonomi per la Banca Popolare di Milano (Bpm). A detta delle ultime indiscrezioni l’imprenditore milanese sarebbe pronto a prendere le redini della banca a patto che salti la fusione BPM-Banco Popolare che fino a poche settimane fa sembrava ormai cosa fatta. Il deal Milano-Verona sta trovando diversi ostacoli a partire dallo stallo delle trattative con i rappresentanti della vigilanza Bce.
Le ultime novità si fanno sentire in Borsa con il titolo Banco Popolare in calo di oltre il 7% questa mattina dopo essere stato anche sospeso per eccesso di ribasso. Discesa più moderata per Bpm che cede il 2,3%. 
 
Andrea Bonomi, presidente della popolare milanese dal 2011 al 2014 e patron di Investindustrial, potrebbe essere il nome su cui punteranno i principali soci dell’istituto milanese per il ruolo di presidente. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il numero uno di Investindustrial sarebbe stato contattato da alcuni stakeholder della Popolare di Milano, in particolare i sindacati, per capitanare un listone unico in vista del rinnovo del consiglio di sorveglianza all’ordine del giorno dell’assemblea del 30 aprile. 
 
Bonomi, uscito dall’azionariato di Bpm a inizio 2014, sarebbe disponibile a tornare in campo a patto che salti l’aggregazione con Banco Popolare. Stando a quanto riferito da “Il Messaggero”, la candidatura di Bonomi avrebbe il gradimento di esponenti del governo da lui sondati di recente. L’imprenditore milanese, che sta trattando l’acquisto del 60% di Artsana (società che opera con il marchio Chicco), oddi dovrebbe incontrare alcuni dei principali leader sindacali che sono gli azionisti di riferimento dell’istituto per esaminare le modalità di un suo possibile ingresso. I tempi sono stretti con il 2 aprile termine ultimo per presentare le liste per il rinnovo del Cds, mentre il Cdg scade il prossimo anno.
 
Se il piano andasse avanti, spiega il quotidiano romano, Bi-Invest entrerebbe nel capitale di Bpm attraverso la sub holding Strategic Capital, Bonomi punterebbe su una Popolare di Milano autonoma che entri nel risiko come polo aggregante con possibili obiettivi identificati in Pop Vicenza, Veneto Banca, Creval, Cassa di Asti. L‘imprenditore sarebbe disponibile a garantire eventuali nuovi aumenti di capitale che dovessero esserci entrando subito con una quota del 2% da arrotondare con la trasformazione in Spa.