Bpm: Bonomi pensa ad un aumento di capitale da 500 milioni per restituire i Tremonti bond
Continua il fermento nella Popolare di Milano. Dopo la trasformazione di Piazza Meda in società per azione, il presidente del consiglio di gestione, Andrea Bonomi, avrebbe allo studio un aumento di capitale da 500 milioni di euro da lanciare entro l'estate. L'operazione, spiega il settimanale, sarebbe finalizzata al rimborso dei Tremonti Bond che il Tesoro aveva sottoscritto nel 2009 nel momento più acuto della crisi di liquidità.
I tempi, a detta del giornale, sarebbe celeri tanto che Bonomi insieme al consigliere delegato, Piero Montani, avrebbe intenzione di portare l'operazione alla riunione del consiglio di gestione chiamato il 19 marzo ad approvare i conti 2012. Il Corriere della Sera ricorda infatti che scatterà a luglio la cosiddetta clausola "step-up": da quel momento il rimborso dei titoli emessi dal Tesoro diventerà più oneroso e in più l'anno prossimo quando entreranno in vigore i requisiti stabiliti da Basilea III le obbligazioni del Mef non potranno essere più computati nel patrimonio di vigilanza.
Secondo Il Mondo nei giorni scorsi si sarebbe già trovato un accordo con le banche che formeranno il consorzio di garanzia per l'aumento. Tra queste ci sarebbe Mediobanca, presente già alla ricapitalizzazione del 2011 da 800 milioni di euro, oltre a Barclays, JP Morgan e Deutsche Bank, con il Corriere che ipotizza anche la presenza di Banca Akros, l'investment bank della Popolare di Milano.
Dopo una buona partenza, il titolo ha virato i negativo e al momento segna un ribasso dello 0,94% a 0,453 euro.
I tempi, a detta del giornale, sarebbe celeri tanto che Bonomi insieme al consigliere delegato, Piero Montani, avrebbe intenzione di portare l'operazione alla riunione del consiglio di gestione chiamato il 19 marzo ad approvare i conti 2012. Il Corriere della Sera ricorda infatti che scatterà a luglio la cosiddetta clausola "step-up": da quel momento il rimborso dei titoli emessi dal Tesoro diventerà più oneroso e in più l'anno prossimo quando entreranno in vigore i requisiti stabiliti da Basilea III le obbligazioni del Mef non potranno essere più computati nel patrimonio di vigilanza.
Secondo Il Mondo nei giorni scorsi si sarebbe già trovato un accordo con le banche che formeranno il consorzio di garanzia per l'aumento. Tra queste ci sarebbe Mediobanca, presente già alla ricapitalizzazione del 2011 da 800 milioni di euro, oltre a Barclays, JP Morgan e Deutsche Bank, con il Corriere che ipotizza anche la presenza di Banca Akros, l'investment bank della Popolare di Milano.
Dopo una buona partenza, il titolo ha virato i negativo e al momento segna un ribasso dello 0,94% a 0,453 euro.