Bper e BPM -4% in Borsa. Vandelli: ‘integrazione filiali Intesa e Ubi priorità, M&A difficile se non impossibile’
Bper e Banco BPM maglie nere del Ftse Mib, insieme a Unipol, maggiore azionista di Bper, con una quota del 19%. A dispetto delle parole del numero uno di Unipol Carlo Cimbri, che si era detto favorevole alle nozze tra le due banche, oggi Alessandro Vandelli, numero uno di Bper, ha gelato la potenziale sposa perfetta:
L'integrazione delle filiali Ubi e Intesa, ha detto Vandelli, è "la nostra operazione di crescita, che richiederà 3-6 mesi per essere completata". Di conseguenza, fino a quando non sarà conclusa, "appare difficile e complesso, per non dire impossibile, valutarne altre".
Le dichiarazioni hanno freddato le speculazioni su un imminente matrimonio tra i due istituti.
Tra l'altro, qualche ora prima, il numero uno di Banco BPM Giuseppe Castagna aveva rinnovato la sua ampia disponibilità a imbarcarsi in una operazione di fusione.
Parlando nel corso di un evento online organizzato da Rcs Academy, Castagna si era complimentato con il numero uno di Nexi, Paolo Bertoluzzo:
"I miei complimenti a Bertoluzzo (Ad di Nexi, presente all'evento) per la splendida operazione, il doppio colpo con Sia e poi con Nets", aveva detto Castagna, ammettendo di provare un po' di invidia per l'operazione Nexi-Sia e per quella successiva Nexi-Sia-Nets, che darà vita alla paytech leader in Europa, agevolando la transizione, anche, verso un'economia digitale e cashless in Europa.
"Lo dico con un po' di invidia perchè io ci ho messo 4 anni a fare la mia fusione - aveva precisato Castagna, ripetendo che a Banco BPM "siamo molto disponibili, come si sa, a farne un'altra ma i tempi sono meno rapidi, meno veloci, meno chiari di quanto non abbia fatto Nexi. Probabilmente c'è un problema di sovrastruttura regolatoria che rende le cose più difficili nel nostro settore".
Il problema più imminente sembra essere invece, a questo punto, più Bper, che per ora chiude a Banco BPM, che non la citata sovrastruttura regolatoria. Alle 14 passate ora italiana, BPM cede il 4,12% a 1,79 euro, mentre Bper scende del 3,67%.
L'integrazione delle filiali Ubi e Intesa, ha detto Vandelli, è "la nostra operazione di crescita, che richiederà 3-6 mesi per essere completata". Di conseguenza, fino a quando non sarà conclusa, "appare difficile e complesso, per non dire impossibile, valutarne altre".
Le dichiarazioni hanno freddato le speculazioni su un imminente matrimonio tra i due istituti.
Tra l'altro, qualche ora prima, il numero uno di Banco BPM Giuseppe Castagna aveva rinnovato la sua ampia disponibilità a imbarcarsi in una operazione di fusione.
Parlando nel corso di un evento online organizzato da Rcs Academy, Castagna si era complimentato con il numero uno di Nexi, Paolo Bertoluzzo:
"I miei complimenti a Bertoluzzo (Ad di Nexi, presente all'evento) per la splendida operazione, il doppio colpo con Sia e poi con Nets", aveva detto Castagna, ammettendo di provare un po' di invidia per l'operazione Nexi-Sia e per quella successiva Nexi-Sia-Nets, che darà vita alla paytech leader in Europa, agevolando la transizione, anche, verso un'economia digitale e cashless in Europa.
"Lo dico con un po' di invidia perchè io ci ho messo 4 anni a fare la mia fusione - aveva precisato Castagna, ripetendo che a Banco BPM "siamo molto disponibili, come si sa, a farne un'altra ma i tempi sono meno rapidi, meno veloci, meno chiari di quanto non abbia fatto Nexi. Probabilmente c'è un problema di sovrastruttura regolatoria che rende le cose più difficili nel nostro settore".
Il problema più imminente sembra essere invece, a questo punto, più Bper, che per ora chiude a Banco BPM, che non la citata sovrastruttura regolatoria. Alle 14 passate ora italiana, BPM cede il 4,12% a 1,79 euro, mentre Bper scende del 3,67%.