Borse tentano il rimbalzo, la spinta arriva da petroliferi e auto. Attesa per la Fed
Ore 11.30
Tentativo di recupero per le Borse europee. I listini del vecchio continente si muovono in territorio positivo, dopo i ribassi delle due sedute precedenti (l’indice generale Stoxx 600 è sceso al minimo da 10 settimane). A metà mattina, a Francoforte il Dax accelera segnando un balzo di oltre 2 punti percentuali insieme a Parigi (+2,2%). Segue Londra, dove l’indice Ftse sale dell’1,64%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib avanza del 2,1% muovendosi a ridosso dei 21.000 punti. A sostenere gli scambi la timida risalita del prezzo del petrolio, che rimane comunque intorno ai minimi da 11 anni (ieri il Wti è scivolato sotto la soglia dei 35 dollari al barile), e l‘accelerazione del comparto automobilistico, in scia ai dati sulle immatricolazioni, che hanno visto a novembre un aumento del 13,7% su base annuale. Gli indici EuroStoxx 600 Energia ed EuroStoxx 600 materie prime, che raggruppano rispettivamente i valori petroliferi e delle materie prime europei segnano infatti il maggior rialzo (oltre il 3%) tra gli indici settoriali, davanti a quello automobilistico (+2,8%) e delle banche (+2,8%).
Sale intanto l’attesa per la Federal Reserve. Oggi pomeriggio inizia la riunione del Fomc, il braccio operativo della banca centrale americana, che si concluderà domani sera con l’annuncio di politica monetaria. Se un primo rialzo dei tassi di interesse da quasi dieci anni è dato quasi per scontato, gli operatori si interrogano sul ritmo con cui la Fed proseguirà il ritocco dei tassi.
Ore 8.30
Si preannuncia una partenza positiva oggi a Piazza Affari che potrebbe recuperare parte del pesante terreno perso alla vigilia. In attesa delle indicazioni di politica monetaria da parte della Federal Reserve, gli analisti guardano con crescente preoccupazione l’escalation delle tensioni in merito al caso obbligazioni subordinate anche, ma non solo, a livello politico. Da segnalare a Piazza Affari il titolo Pininfarina ceduto al gruppo indiano Mahindra. Un’operazione che ha avuto come ripercussione il crollo del titolo in Borsa: -68%