Borse sotto pressione, a Milano giù Intesa e le utility
Parte male il mese di dicembre delle Borse europee. Almeno queste sono le indicazioni che arrivano dalla prima ora e mezza di contrattazioni. In marcato ribasso tutti i listini continentali, con l’S&P/Mib che cede il 2,44% a 19497 punti e il Mibtel in calo del 2,22% a 15180 punti. In Europa il Dax di Francoforte arretra del 2,25%, il Cac40 francese dell’1,62% e il Ftse100 londinese dell’1,40%.
A Piazza Affari debole in particolare il titolo Intesa (-4,45% a 2,255 euro) per i timori legati all’ipotizzata cessione sul mercato di una quota del 3% da parte del finanziere franco-polacco Romain Zaleski. Altro caso del giorno riguarda il Banco Popolare (-5,29% a 6,80 euro), in caduta libera dopo l’annuncio dello stop alla joint venture tra la partecipata Banca Italease e Dz Bank. In evidenza negativa anche le utility, con ribassi sopra il 4% per titoli usualmente considerati difensivi come Terna ed Enel, penalizzati dai giudizi di alcune case d’affari e dalla debolezza del settore in tutta Europa.
A livello continentale pesa invece l’andamento del settore delle materie primem, con lo Stoxx che arretra di quasi 5 punti percentuali. La flessione dei titoli minerari ed estrattivi avviene di riflesso alla discesa delle quotazioni delle materie prime, in particolare del petrolio. Su piattaforma elettronica il Wti è sceso fino agli attuali 51,81 dollari dopo che l’Opec ha deciso di non ridurre le quote produttive.