Borse europee in forte calo, bancari in rosso

L’umore peggiora e sulle principali Borse europee torna il pessimismo. Dopo una partenza all’insegna della cautela e della prudenza, i listini hanno imboccato la strada dei ribassi appesantiti dalle performance dei bancari. Da Parigi a Francoforte, passando per Milano è il segno meno a dominare. Il primato di peggiore del Vecchio continente va a Piazza Affari, con il Ftse Mib che cede quasi il 2% e il Ftse Italia all-share indietreggia dell’1,6% toccando i minimi di giornata. Non va meglio in Spagna, dove l’Ibex lascia sul parterre lo 0,9%. In rosso anche il Dax e il Ftse100 che lasciano sul parterre rispettivamente lo 0,54% e lo 0,52%.
Tensione anche sul fronte obbligazionario: il differenziale di rendimento tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco si riporta sopra quota 500 punti. Lo spread registra 508,2 punti base, con un rendimento del bond decennale italiano al 6,98%.
Il mercato rimane in rosso anche dopo la prima asta del 2012 della Francia che ha collocato, rispettando le attese, titoli per una cifra complessiva pari a 7,9 miliardi. L’Agence France Trésor aveva infatti indicato un’offerta di Oat a lungo termine per un valore compreso tra i 7 e gli 8 miliardi di euro.
I segnali positivi oggi latitano anche sul fronte tedesco. A sorpresa le vendite al dettaglio in Germania hanno segnato a novembre un -0,9% rispetto al mese precedente (dato rivisto a -0,2%) e un +0,8% su base annuale (dato rivisto a -0,6%). Gli analisti si aspettavano un rialzo mensile dell’0,2% e annuale dell’0,7%.
Bancari in picchiata
Le vendite si abbattono sul settore bancario. Sul Ftse Mib la peggiore è Unicredit che cede quasi il 10%. Seguono, con ribassi più contenuti, Ubi Banca e Banco Popolare che perdono circa il 5%. In calo di oltre il 4% anche Mps e Intesa Sanpaolo. Un’ondata di ribassi che investe anche le banche transalpine, con Société Générale e Bnp Paribas che lasciano sul parterre rispettivamente il 3,43% e il 4,35%. Giù anche la tedesca Deutsche Bank in flessione del 4,9%.
Attesa per la diffusione del dato ADP
Sul fronte macroeconomico al centro dell’attenzione nel pomeriggio il sondaggio ADP, un primo assaggio in vista della diffusione dei dati di dicembre sul mercato del lavoro Usa in agenda domani. Previsto un progresso sul fronte della creazione di nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli con oltre 150 mila unità a dicembre rispetto alle più 120 mila registrate nella precedente rilevazione. Verrà comunicato sempre domani anche il dato relativo alla disoccupazione che dovrebbe attestarsi all’8,7 dall’8,6% di novembre, che rappresenta il livello minimo dal marzo 2009.