Borse europee deboli su tensioni geopolitiche
Le tensioni geopolitiche, con i vari focolai che si sono accesi nelle ultime settimane e si stanno accendendo nel mondo, condizionano l’andamento dei mercati finanziari internazionali. Da una sponda all’altra dell’Atlantico gli indici azionari sono in rosso. Non fanno eccezione le principali Borse europee che hanno aperto i battenti con il segno meno in scia all’intensificarsi della crisi tra Ucraina e Russia dopo l’incidente aereo della compagnia Malaysia Airlines in territorio ucraino, già teatro di forti tensioni tra i separatisti russi ed il governo ucraino filo-occidentale, e l’invasione via terra dell’esercito israeliano a Gaza.
La tensione è salita con l’incidente che ha coinvolto il volo, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, che trasportava 298 passeggeri (tra le vittime 154 olandesi). Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax “è stato abbattuto da un missile terra aria”. E in un tweet il vettore asiatico aveva avvertito di “avere perso” i contatti con il volo MH17, sottolineando che l’ultima posizione registrata era nello spazio aereo ucraino. intanto le indiscrezioni sulle cause dell’incidente tengono banco, con il rimbalzo di responsabilità tra Mosca e Kiev.
Intanto è stato chiuso lo spazio aereo sopra l’Ucraina. L’autorità europea per la sicurezza della navigazione aerea ha precisato che la misura è stata adottata per un tempo indeterminato.
Sin da ieri, appena la notizia è stata battuta dalle agenzie, i mercati hanno avuto una reazione tipicamente di “risk off“: listini in rosso, gli acquisti si sono riversati in direzione dell’oro e dello yen (flight to quality). “La domanda è se siamo davanti ad una reazione strutturale di risk off, che come ben ricorderà chi seguiva i mercati ad esempio dagli anni 2010/2012, rappresenta quella dinamica per la quale i flussi di liquidità degli investitori vengono direzionati verso quei beni che sono considerati e collettivamente percepiti come safe haven e nel contempo, anche se temporaneamente, dismessi da quegli asset invece ritenuti più “rischiosi” e tipicamente a maggiore rendimento”, afferma Davide Marone di Fxcm.
E in una giornata priva di market mover di rilievo queste due notizie muovono i mercati. Tra i pochi dati in uscita oggi gli investitori guarderanno alla lettura preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan per il mese di luglio e all’indice anticipatore di giugno. Prosegue intanto la stagione delle trimestrali e tra i conti più attesi di giornata ci sono quelli di General Electric, Honeywell e Bank of New York Mellon.
Di fronte alle crescenti tensioni geopolitiche i listini europei sono deboli, ma con ribassi contenuti: il Cac40 in leggero rialzo a 4.316 punti, mentre il Dax cede lo 0,38%. A Londra il Ftse 100 cede lo 0,3%. Piazza Affari procede controcorrente, con il Ftse Mib che avanza dello 0,27% a 20.659,76 punti. La migliore del listino milanese è Salvatore Ferragamo che guadagna quasi il 2%, seguita da Mediobanca e Bpm che salgono di oltre l’1%.