Borse europee caute: in primo piano inflazione Francia e Germania. Spread stabile in area 151
Prevale la prudenza sulle principali Piazze finanziarie europee nella seduta infrasettimanale. Cresce infatti l’attesa per le indicazioni macroeconomiche che arriveranno domani sul fronte inflazione e Pil della zona euro. Intanto oggi è arrivato un primo assaggio sul fronte dei prezzi al consumo.
Ad aprire le danze la Germania con il dato di aprile che ha evidenziato un calo mensile pari allo 0,2% mentre su base annualizzata ha registrato un +1,3%. Le letture sono allineate ai dati preliminari e alle previsioni degli analisti. In Francia l’inflazione di aprile si è attestata a +0,7% su base annua rispetto al +0,6% della passata rilevazione, in calo rispetto al +0,9% stimato dagli analisti. Su base mensile il dato transalpino è rimasto invariato contro il +0,4% della precedente rilevazione e al +0,1% delle stime del mercato. E infine in Spagna i prezzi hanno registrato ad aprile un progresso dello 0,4% su base annua, in linea con la lettura precedente e le stime degli analisti. Su base mensile il dato ha segnato una crescita dello 0,9% dal +0,2% della passata rilevazione (stime Bloomberg a +0,9%).
La speculazione sulle possibili mosse della Banca centrale europea (Bce) non si ferma, sebbene manchino più di tre settimane al prossimo meeting dell’istituto di Francoforte. Oggi l’attenzione degli investitori si concentrerà sul discorso di Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank e membro del consiglio direttivo dell’Eurotower. Dichiarazioni molto attese dopo le indiscrezioni stampa di ieri: secondo quanto riportato da “The Wall Street Journal” la Bundesbank sarebbe pronta a sostenere un’eventuale azione della Banca centrale europea durante la prossima riunione di giugno.
“La nostra view propende per un intervento sui tassi (sia quello sui depositi sia quello di rifinanziamento principale) a giugno, mentre per vedere in azione il QE europeo bisognerà aspettare l’esito degli stress test delle banche previsto per fine luglio”, afferma Vincenzo Longo, market strategist di IG.
“La nostra view propende per un intervento sui tassi (sia quello sui depositi sia quello di rifinanziamento principale) a giugno, mentre per vedere in azione il QE europeo bisognerà aspettare l’esito degli stress test delle banche previsto per fine luglio”, afferma Vincenzo Longo, market strategist di IG.
In questo scenario gli indici continentali si muovono all’insegna della debolezza: a Parigi il Cac40 cede lo 0,20%, mentre il Ftse 100 e il Dax lasciano sul parterre rispettivamente lo 0,26% e lo 0,08%. La direzione dei ribassi è stata imboccata anche da Piazza Affari, dove il Ftse Mib perde lo 0,39% a 21.173,79 punti. Il titolo peggiore del listino milanese è Mediaset, appesantita dai conti del primo trimestre. Nei primi tre mesi del 2014 la società di Cologno Monzese ha registrato una perdita di 12,5 milioni di euro rispetto all’utile di 9,3 milioni registrato nello stesso periodo dello scorso anno. A pesare sui conti è stata soprattutto l’Italia, dove il gruppo ha riportato un rosso pari a 17,7 milioni di euro. I ricavi del Biscione si sono attestati a 820,8 milioni contro gli 831,6 milioni del primo trimestre del 2013. Tra i migliori del Ftse Mib Ferragamo, seguita da Bpm, Fiat e Ubi Banca. Quest’ultima festeggia in Borsa la trimestrale migliore delle attese.
Nessuno particolare scossone nemmeno sul fronte obbligazionario, con il Btp-Bund stabile. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi viaggia a 151,7 punti base, con il rendimento del Btp decennale al 2,916%.